sabato 25 luglio 2009

Disastro Sanità, Commissariata la Regione Campania. Indovinate un po’ chi ne è il Commissario…


Il Consiglio dei ministri ha deciso il commissariamento del sistema sanitario in Campania ed in Molise, affidandone la gestione ai presidenti delle rispettive regioni. E' quanto conferma la nota diffusa da palazzo Chigi al termine della riunione del Consiglio dei Ministri di ieri. Ora una domanda semplice semplice: chi è alla base di tale disastro sanitario in Campania? Bassolino!! Secondo il governo italiano, chi è stato causa DEL DISASTRO SANITARIO, dovrebbe esserne anche il salvatore. Cioè, Bassolino ha devastato la sanità, e Bassolino deve porvi rimedio… Come quando iniziò l'emergenza rifiuti: si nominò il governatore Commissario per i rifiuti...Come a dire: mettiamo il lupo a guardia delle pecore; mettiamo il topo a guardia del formaggio…Insomma, sarò ingenuo, ma siamo governati da una banda di schizofrenici! Non mi meraviglierei se alle prossime elezioni, Bassolino possa diventare capolista del PDL, caso mai dovesse vincere l' ”insuperabile-papi-utilizzatore finale" Berlusconi!!
P.S.: se qualcuno pensa che l’emergenza rifiuti sia finita, guardi per favore un attimo il mio blog http://rionesantandrea.blogspot.com/2009/06/rifiuti-diversamente-da-come-riportato.html, oppure il sito http://www.laterradeifuochi.it (vedasi a tal proposito anche alcuni servizi, passati alquanto inosservati, di “Striscia la Notizia”, http://rionesantandrea.blogspot.com/2009/06/quello-che-resta-di-una-bella-terra-2.html ).

giovedì 23 luglio 2009

VILE AGGRESSIONE AL CONSIGLIERE COMUNALE GAETANO RAUSO: LE ISTITUZIONI TUTELINO L'INCOLUMITA' DEI SAMMARITANI


Il consigliere comunale Gaetano Rauso ha subito un pestaggio da parte di due sconosciuti davanti alla sua abitazione in pieno giorno.
Questa vile aggressione rappresenta il punto più basso al quale si è giunti nella nostra città.

Non era mai accaduto, infatti, che un nostro concittadino impegnato da tempo nel denunciare le poco chiare vicende che riguardano l'urbanistica e i lavori pubblici, dovesse aver paura per la propria incolumità fisica e per la propria vita.

E' compito urgente delle forze dell'ordine e della magistratura l'individuazione degli esecutori e dei mandanti nel contesto in cui avvengono episodi del genere, al fine di interrompere il deterioramento civile e sociale della nostra città; ma il movente è già chiaro a tutti e attiene alle contorte vicende urbanistiche che hanno interessato e interessano la comunità di Santa Maria Capua Vetere.

Così come è chiaro il messaggio intimidatorio diretto a tutti coloro (cittadini, associazioni, giornalisti) che sono impegnati, da tempo, a richiedere maggiore trasparenza e pieno rispetto della legalità su questi temi.

E' gravissimo, inoltre, che nella seduta consiliare dell'Unione dei Comuni tenutasi presso la Casa comunale di Santa Maria Capua vetere, nell'immediatezza dell'accaduto, il Sindaco Giudicianni non abbia aperto una opportuna discussione sul grave episodio, nè tantomeno sia stata espressa alcuna solidarietà al consigliere Rauso. Questa condotta a dimostrazione dell'atteggiamento intimidito ed omissivo del Sindaco e dei consiglieri comunali presenti.

Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza al consigliere Gaetano Rauso, ed invitiamo i rappresentanti di tutte le istituzioni ad una massima attenzione sull'accaduto ed a farsi carico della insostenibile situazione creatasi in città.

Le associazioni
Campania Felix
I Gladiatori
Il Girasole
Rinascita Cittadina
Risveglio Sammaritano

LETTERA APERTA AL PREFETTO DI CASERTA, E AL SINDACO, AL CONSIGLIO COMUNALE, AL CONSIGLIERE REGIONALE E PARTITI POLITICI
DI S. MARIA C. V. -CE-


Esprimiamo la nostra solidarietà al consigliere comunale Gaetano Rauso per il pestaggio, dal chiaro significato intimidatorio, subìto in pieno giorno davanti alla sua abitazione, da parte di due sconosciuti. “La devi finire di scrivere sui giornali" – questo il messaggio lasciato dai malviventi nel corso della vicenda criminale da mettere, quindi, in relazione alle continue denunce della vittima circa la vicenda urbanistica della nostra città e gli appetiti che essa suscita.
Al riguardo vorremmo avvertire quella parte delle nostre Istituzioni e partiti locali, che sulla vicenda non ha ancora sentito l’obbligo di esprimersi con chiarezza ( forse perché la vittima è un nemico politico), che è ancora in tempo per rifiutare la tentazione dell’omertà, del silenzio complice e impaurito.
Sarebbe un grave errore relegare la vile aggressione nello spazio circoscritto della microcriminalità senza sentire il bisogno di focalizzare la nostra attenzione su un particolare tipo di imprenditoria che ha messo gli occhi sulla nostra città . Ci riferiamo a quella imprenditoria con il mitra capace di concepire e generare quel circolo vizioso/virtuoso che permette di riversare ingenti (enormi, illimitate) quantità di denaro di dubbia provenienza nell’economia legale, riconvertendolo in edilizia e commercio.
Di fronte a questo cambiamento epocale (non più criminalità organizzata ma sistema economico che cerca e trova il suo guadagno nel segmento criminale), le Istituzioni, spesso, non sono apparse all’altezza per contrastarlo limitandosi alla solita liturgia del richiamo alla legalità.
Non ci troviamo più al cospetto di gangsters , ma di costruttori, manager, burocrazia tecnica laureata, amministratori che sanno sfruttare appieno le tecniche della società dello spettacolo, imponendo la loro immagine terribile e vincente e, all’occorrenza, sono pronti anche a dare “avvertimenti” a chi non vuole piegarsi al loro diktat.
Vorremmo che le nostre Istituzioni locali , i nostri rappresentanti politici, riflettessero insieme alla città tutta (indipendentemente dall’appartenenza politica) su questa realtà relegata in un limbo oscuro e che aspetta di essere illuminata dallo sguardo con operazioni di trasparenza più volte invocate, senza esito, dalla gente comune e da Associazioni di liberi cittadini.
La presenza di due poteri -lo Stato da una parte e la grande criminalità dall’altra- che dovrebbero essere radicalmente alternativi e non lo sono, che dovrebbero combattersi a morte e non lo fanno, che talvolta si scontrano, talvolta si ignorano, talvolta si alleano, produce un danno incalcolabile dal punto di vista delle libertà fondamentali dei cittadini.

L’Associazione “AbiTanti attivi” e in particolar modo:
Dario Vitale
Gerardo D’Amore
Lucio Girardi
Liana Romeres
Maria Novella Vitale
Manolo Di Domenico
Mena Buonpane
Patrizia Munno

mercoledì 22 luglio 2009

Alcuni interrogativi sul diniego del Sindaco a concedere il Salone degli Specchi del Teatro Garibaldi al giornalista Mario Tudisco


Solo una domanda: anche nell'articolo di Alfredo di Patria si citano gli ospiti del dibattito, sulla presentazione del libro "i ragazzi della terra di nessuno", che si doveva tenere presso il "denegato" Salone degli Specchi; tra tali ospiti, oltre al moderatore Mario Tudisco, ci doveva essere (cito testualmente) anche "… l'avvocato Anna Maria Ferriero, in rappresentanza della Camera Penale di S. Maria C. V. … ".
Non so se vi è noto, ma l'avvocato citato è la moglie dell’attuale Assessore con delega in materia di Bilancio, Programmazione, Finanze e Attività produttive, nonché già vicesindaco-amico-del-sindaco, nonché mentore, braccio destro, uomo di fiducia di Giudicianni, insomma … Michele Castaldo!
Considerata la risposta veramente cervellotica del sindaco alla puntuale, precisa e saggia osservazione del prof. Di Pascale, nonché le riflessioni dell’arch. Di Patria, vengo all’iniziale punto di domanda: Giudicianni è così obnubilato dall’Associazione “Risveglio sammaritano” e “Rinascita Cittadina” da rifiutare anche la presenza della moglie del suo braccio destro? Si è rotto il sodalizio con Michele Castaldo? Il sindaco si dissocia dal suo assessore-braccio-destro? Forse Giudicianni si sta “dissociando” anche da se stesso? Forse il “nostro” sindaco negherà anche a se stesso l’uso del Salone degli Specchi?
Temo si aggravi giorno per giorno la “separatezza” tra cittadini ed istituzioni. E poi, come osserva il prof. De Pascale: “… è davvero paradossale dover discutere in merito alla mancata concessione di una struttura che si chiama pubblica proprio perché dovrebbe essere utilizzata da chiunque con le giuste finalità culturali e sociali….”.
Ma in che mani siamo caduti?