venerdì 31 dicembre 2010

QUANDO CADE IL CARRO DI UN GRANDE ( si fa per dire)...

“Quando cade un carro di un grande, molti piccoli ne fanno spese. Molti che non hanno condiviso le sue fortune si troveranno a condividere  le sue sfortune” B. Brecht.

SARA’ COSI’?
Certo non ho mai visto una Giunta godere di tali appoggi politici. Mi riferisco all’Amministrazione di  S.Maria C.V. in carica da ben  quattro anni.
C’è stato chi ha compreso l’entità del danno causato “all’umanità” sin dal primo minuto e, dopo aver proposto e votato un Sindaco,  lo ha subito abbandonato comprendendo , forse, con sconforto, lo spessore della catastrofe che si stava abbattendo sulla città ( onore al merito , ma anche alla resipiscenza). C’è stato, però,  anche chi ( ed è la maggioranza dei politici) lo ha sorretto per circa tre anni e più associandosi a coloro che  lo avevano osteggiato durante la competizione elettorale ( folgorati, improvvisamente, sulla strada per Damasco). Tutti scaricati al momento opportuno per un diverso  e opposto colore politico ( ciò chiarisce , una volta per tutte, le differenze tra sinistra e destra). Infine, c’è stato chi voleva lucrare su “ un posto al sole” e si è convinto ad appoggiare il Sindaco “ in limine mortis” credendo di guadagnarsi il paradiso. Ma soprattutto c’è stato chi lo ha seguito ovunque e comunque cambiando partito e religione ( mai come in questo periodo la prostituzione è stata tanto diffusa da diventare quasi uno stile di vita).
QUANTI APPRENDISTI STREGONI.
 Un attimo dopo  essere scampati alla ghigliotti­na, essere sopravissuti alla dittatu­ra del proletariato, essersi scrollati di dosso il fascismo, agli apprendisti stregoni riesce quasi sempre  mettersi al servizio dell'ideologia opposta rispetto a quella fino ad allora abbracciata. Non sono identificabili- tout court-  con il boia diligente, il perfido torturatore, il soldato esperto o il barbaro e neppure con quelli che stanno ai vertici del pote­re. Tuttavia gli apprendisti stregoni  sono in grado di for­nire ai potenti di turno gli strumenti di per­suasione più raffinati, l'apparato concettuale perfetto. Infatti  non hanno mai fatto fatica ad esibire la prova intellettuale del fatto che soltanto una fase di tiran­nia sia in grado di produrre giustizia per tutti. Perfino dalla bar­barie essi sono capaci di distillare quella forza purificatrice che suc­cessivamente, dopo una fase di nor­malizzazione, può far risplendere e predominare serenamente la virtù.”. Gunter Grass.
Oggi, 30/12/2010, un sole d’inverno, mi ha tirato fuori di casa per poter incontrare persone amate, e mi sono trovato di fronte , dopo la notizia allegra e confortante, della caduta della Giunta, la stessa gente che ha governato, ( o sgovernato) intenta a proporre scenari “prossimi venturi”.
Già, mi sono detto, la politica è quella tecnica che difficilmente accetta il “vuoto”. Tutti quelli che , per mestiere,  si occupano della vita degli altri sono già al lavoro. Su di loro grava “l’ingrato compito” di predisporre le liste elettorali per rappresentarci al meglio. Questo è il giorno delle “alternative” . Noi viviamo in funzione delle alternative. Che c’è di meglio di una bella alternativa al pomodoro con qualche foglia di basilico , da mettere in tavola?
Il rischio , anzi no, la certezza , è quella che altri ( sempre gli stessi) la preparino per tutti noi togliendoci il gusto di cucinarla. Questo non è un bell’augurio per l’anno che verrà perché  non tutti gli “apprendisti stregoni” finiscono in cliniche psichiatriche. Parecchi tro­vano la tranquillità necessaria per scrivere le loro memorie, di norma chiacchiere vanitose, inutili e confuse .
Tuttavia può accadere che i no­stri apprendisti stregoni - è indiffe­rente di quale schieramento faccia­no parte - perdano la loro identità, diventino vittime del loro intelletto “imparziale” (s’intende), ma poiché possono essere rico­nosciuti solo dai loro simili, anche la loro eliminazione è una faccenda elitaria. Solo una cosa non rie­sce agli apprendisti stregoni : “spegnere le proprie teste e il loro cicalio affinché vi sia silen­zio”.
“Le nostre parole non possono realmente esprimere un senso che è nostro senza essere radicate in un silenzio, che non è privazione di parole ma percezione indicibile della vita, della carne, e perfino del desiderio e dell'amore da dove nascono le parole.
Speriamo che il 2011 sia  migliore del 2010, ne abbiamo tutti bisogno.
Gerardo D’Amore      30/12/10

lunedì 20 dicembre 2010

COSENTINO & ...


La notizia: La Camera dei deputati nella seduta del 15 dicembre scorso ha respinto due emendamenti (uno presentato da Stefano Graziano e Pina Picierno del Pd e l'altro da Franco Barbato dell'Idv e altri) per chiedere l'eliminazione di Cava Mastroianni dal decreto 90/2008. Se fosse stata accolto Caserta si sarebbe liberata per sempre dalla prospettiva, non lontana ormai, di realizzare, a 50 cm dalla discarica illegale di Lo Uttaro, un’altra discarica per far fronte a scelte pianificatorie e territoriali terribili e che stanno distruggendo territorio e salute pubblica. Si vuole ricordare che per la discarica illegale realizzata da Bertolaso & C. sulla base di atti e dichiarazioni falsi si è riconosciuto il disastro ambientale e alcuni dei responsabili già rinviati a giudizio.
Chi ha consentito che la legge non venisse modificata? Chi ha deciso del nostro futuro?
Ne ricordiamo alcuni dei tanti. Ricordiamo soprattutto quelli che rappresentano per la maggioranza questo territorio e lo governano: Cosentino, Landolfi, Petrenga, D’Anna, Stasi (l’ex prefetto di Caserta). Zinzi, per la verità, ha votato contro. E’ bene che si sappia. Occorre capire però chi sono costoro che decidono sul futuro nostro e dei figli di questa disgraziata terra. Io sono garantista – diceva Cirino Pomicino il 30 luglio scorso in una intervista su Dagospia - e ho provato sulla mia pelle le fregnacce di alcuni pubblici ministeri. Ho subìto quarantadue processi con il cuore che mi ritrovo. Però quando vedo ben tre parlamentari del Pdl nati a Casal di Principe mi viene da pensare all’equivalente di tre parlamentari di Corleone. Lei va sul pesante. Chi sono i tre? “Lo stesso Cosentino, la deputata Giovanna Petrenga e il senatore Gennaro Coronella. Ma le pare possibile che in Campania il potere del maggior partito italiano, il Pdl, sia concentrato in tre paesi ad altissima infiltrazione della camorra?”.
Cosentino & C. Andiamo a vedere chi sono i principali protagonisti del futuro di Terra di Lavoro.
Nicola Cosentino. Accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per rapporti col clan, la Magistratura ne ha chiesto l’arresto, il Parlamento ha detto di no, per cui l’on. Cosentino resta a piede libero e decide sul futuro della Regione Campania poiché coordinatore regionale della cosiddetta Casa delle Libertà. Secondo Vassallo, Cosentino era il "controllore politico" di ECO4. Forse anche qualcosa di più se i Bidognetti si riferivano a lui come "il nostro candidato" e se, stando alle rivelazioni di Vassallo, lui stesso affermava "quella società song’ io". Il suo ruolo sembrerebbe consistesse nell’agevolare gli interessi dei fratelli Orsi e le famiglie casalesi ad essi legate; in cambio di ciò riceveva periodicamente "mazzette" da 50 mila euro che Cosentino utilizzava a scopi elettorali. I compiti di Cosentino spazierebbero in diversi ambiti: dalla fornitura di certificati antimafia inaccessibili alle pressioni su sindaci e prefetti, dalle trattative di mediazione tra società e commissari all’impiego di lavoratori inutili assunti per abituali interessi elettorali…. Il ruolo fondamentale di Cosentino e di Landolfi riemergerà nel momento in cui gli Orsi avranno problemi con il Presidente Savoia, con i suoi legami con il PPI campano, con le sue richieste di maggiori poteri, con la scarsa attenzione alle esigenze clientelari dei soci, impegnato solo alla cura delle proprie. Le intercettazioni della Procura chiamano in causa Raffaele Chianese, uomo di Landolfi, impegnato a garantire una soluzione da parte di questi e di Cosentino al "problema Savoia", in cambio di un ruolo di rilievo dello stesso Chianese all’interno della società. “Nicola Cosentino ha condizionato tutta la gestione dei rifiuti in Campania. Nelle accuse dei pentiti l'alleanza tra la malavita e i leader del centrodestra”, così l’Espresso il 13 novembre 2009.
Mario Landolfi. Deputato e vice coordinatore regionale del Pdl. Coinvolto nell’inchiesta sul Consorzio Eco4 è accusato di voto di scambio aggravato dal favoreggiamento di clan camorristici. La sua posizione è stata stralciata dal processo sugli illeciti della Eco4, la società controllata dai fratelli Orsi e dal boss Francesco Bidognetti che, secondo l'accusa, in cambio di appalti per la raccolta dei rifiuti nei Comuni del Casertano, assumeva persone vicine a politici e uomini di potere. “magistrati mettono a nudo un triangolo perverso: un patto tra camorristi, imprenditori e pubblici funzionari. Un sistema antico che - secondo le accuse - sarebbe stato perfezionato proprio da Cosentino e Landolfi all'inizio del millennio. Ma a comandare sono soprattutto i padrini, che impongono la loro volontà utilizzando ogni strumento: la corruzione, la violenza, il controllo dei voti. Quando non bastano nemmeno ricatti, mazzette e minacce allora anche i rifiuti si trasformano in arma: si sobilla la protesta popolare o si scatena la burocrazia per bloccare camion e discariche” (L’Espresso 13 nov. 2009).
Questa gente, alcuni dei quali dovrebbero stare nelle patrie galere come Nicola Cosentino, hanno le idee chiare sul futuro dei nostri figli: fare di questo territorio il dormitorio di Napoli e la pattumiera d’Italia. A Caserta discariche, cementifici, policlinici, alberghi a 5 stelle, cave e rifiuti; a Maddaloni, cave cementifici e ora anche una fonderia; a Marcianise industrie insalubri di prima classe, rifiuti tossici da camorra e adesso anche un gassificatore, ultimo presente alla sua amata città da parte del presidentissimo Zinzi. Nell’area più fertile del pianeta, invece, fra Santa Maria La Fossa, Casal di Principe, S.Tammaro, Pastorano, ecc. discariche, impianti per il trattamento del percolato, impianti per il trattamento di rifiuti industriali, ecc. E’ il caso di ricordare, però che la provincia di Caserta è prima in Italia per la produzione di fragole, nettarine, e mozzarella di bufala; fra i primi posti per la produzione di ciliegie; prima in Italia per la produzione di acque minerali fra le più famose e diffuse. Circa 40.000 aziende (dati Istat) di cui 16.000 iscritte alla Camera di Commercio. Una stabilità di lavoro e di reddito per oltre 120.000 addetti. Ma questi signori hanno un’altra idea di territorio e di sviluppo e le vicende della discarica “Matroianni” a Caserta e della Cementir a Maddaloni (che costringerà a far morire il policlinico prima ancora che sia completato, nell’indifferenza della stessa università e grazie al silenzio assenso della Sovrintendenza), ultime come decisioni nell’ordine, dimostrano in modo inequivocabile dove si sta andando. Se tutto ciò è condivisibile si ha, allora, il dovere di sostenere Cosentino, Landolfi, Petrenga, D’Anna, Coronella e i tanti, tantissimi Cosentino presenti nel nostro territorio, dentro i comuni (come il sindaco di Castel Volturno Scalzone) o nelle istituzioni o nei consigli di amministrazione di società pubbliche o private.  
Per quanto ci riguarda sappiano questi signori che ci sentiamo in guerra come loro lo sono con questo territorio che vogliono sterminare. Non abbiamo tempo, tuttavia, non c’è più tempo e non possiamo permetterci il lusso di guardare da un’altra parte. O con loro o per il territorio e il futuro. E’ tempo di schierarsi e di impegnarsi. La delega non basta. Non serve.

martedì 30 novembre 2010

BENVENUTI ALL’INFERNO? S. Maria C.V. capitale della munnezza?


La Giunta Provinciale ha approvato , in tempi non remoti, un’importante delibera sfuggita , forse all’attenzione dell’opinione pubblica, che consente la preparazione della gara d’appalto per la realizzazione, presso la discarica “Maruzzella 3” di San Tammaro, dell’impianto di raccolta ed utilizzo energetico del biogas e di quello di trattamento del percolato.
Con il termine percolato da discarica, si intende il “liquido che si origina dall’infiltrazione di acque nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi” (art. 2 D.Lgs. 36/2003). Dunque è possibile affermare che il percolato altro non è che un rifiuto derivato dai rifiuti stessi. Il suo trattamento non potrà non influire sensibilmente sulla qualità delle acque di scarico finali dell’impianto, immesse in corsi d’acqua superficiali.
Le centrali a biogas, invece,  sfruttano le emissioni di metano prodotte dalla fermentazione dei rifiuti producendo un composto di  metano e di anidride carbonica .  Molti studiosi, interpellati su questi ultimi impianti, sostengono che i loro rilasci in atmosfera , oltre ad ostacolare il risanamento dell’area e a rappresentare un aspetto preoccupante sia per i gestori del sito e sia per la popolazione che abita nei dintorni, costituiscono una seria minaccia per la falda idrica e per la stessa atmosfera . Tra l’altro il metano, presente solitamente nel biogas in  una concentrazione variabile tra il 45% ed il 60%, contribuisce enormemente alla generazione complessiva dell’effetto-serra.
Non lasciamoci fuorviare da soluzioni falsamente ecologiche proposte oggi dal mercato. Recenti studi  scientifici hanno dimostrato che soltanto una parte del biogas prodotto (l’ipocrisia del suffisso “bio” è lampante a chi la voglia leggere) verrebbe trattenuta dagli impianti , la rimanente parte verrebbe dispersa in atmosfera.

Sembra dunque che la scelta definitiva sia ormai stata fatta per la felicità dei tanti privati che, sulla morte dei cittadini, realizzano lauti guadagni. Si proseguirà imperterriti nel disastro ambientale finora prodotto con il conferimento indiscriminato, in discariche sempre più grandi, di rifiuti indifferenziati,, la mancanza di volontà di realizzare impianti di compostaggio anche semplici, la permanenza dei sistemi di trito vagliatura come pre-trattamento “proforma” con l’ invariato conferimento del tal quale ora triturato ed, infine, la costruzione degli inceneritori.
La conferma di questo disegno proviene dalle dichiarazioni rese dal Procuratore di S. Maria C.V.  dr. Corrado Lembo, alla Commissione Regionale Speciale sulle ecomafie e sulle bonifiche ambientali: “da un vero e proprio pedinamento dei sacchetti di rifiuti , effettuato in alcuni Comuni del Casertano, si è evidenziata una raccolta differenziata finta” che mette in risalto “un interesse alla raccolta indifferenziata” ( il Mattino di Martedì 30/11/10)

MA CIO’ CHE INTERESSA DI PIU’ RISPETTO ALLA NOCIVITA’ O MENO DEI VARI SISTEMI DI SMALTIMENTO E’ LA TRASFORMAZIONE CHE POTREBBE SUBIRE  IL TERRITORIO CITTADINO .

Con la discarica Maruzzella situata a San Tammaro ( a pochi metri dalla nostra periferia) in continuo sviluppo e gli impianti di raccolta ed utilizzo energetico del biogas e di trattamento del percolato in via di allestimento, ci sarà bisogno necessariamente di un digestore anaerobico. Dove potrà essere ubicato se non a poca distanza dalla discarica? Non sarà ,stata prevista, per caso, anche la trasformazione all’uopo dello STIR?
In questo caso la nostra città sarà il ricettacolo di tutta la spazzatura della Provincia di Caserta , diverrà, cioè, il Polo dello smaltimento provinciale.
                                  Che bella prospettiva.
La strada obbligata e unica per i cittadini è quella di opporsi ai programmi di morte adottati in maniera bipartisan dalla politica. L’alternativa  sarebbe quella di “fujresenne”.

Gerardo D’Amore                              30/11/10

Su "La Repubblica":
http://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2010/11/30/news/inquinamento_i_medici_sentinella-9679149/

giovedì 18 novembre 2010

MEGLIO DIFFERENZIATI CHE MORTI

Gerardo D'Amore

L’emergenza rifiuti  di questi ultimi giorni è specchio e causa principale della profonda crisi in cui versa la nostra Regione. La spazzatura non è di destra e/o di sinistra , si accumula e alimenta nelle viscere della politica è giusto, quindi, che i suoi rappresentanti ricerchino l’unità, certificata, peraltro, dalla fallimentare gestione privatistica dei rifiuti ordinari e dallo smaltimento abusivo di quelli tossici che ha causato l’avvelenamento del suolo e delle acque e realizzato una cointeressenza  tra organizzazioni criminali, classe politica, apparati istituzionali e gruppi imprenditoriali (locali e nazionali). D’altronde questo sistema politico-affaristico nel suo complesso, è stato capace solo, utilizzando le logiche emergenziali, di violare sistematicamente lo stato di diritto e di eludere ogni forma di partecipazione e controllo. Le resistenze civili praticate in questi anni da comitati, associazioni e movimenti hanno individuato ragioni e responsabilità di questo processo.
Oggi , pare che i politici tutti intonino , per risolvere l’emergenza, il nuovo inno del “volemoce bene e chi ha dato ha dato , chi ha avuto ha avuto” . Ma dov’erano quando a S.Maria C.V. in data 13/06/08  alcune associazioni di cittadini presentarono nr. 3 proposte di delibere popolari su temi come “Raccolta differenziata” e “accertamenti sanitari/ ambientali”. E soprattutto che ne fu di quelle proposte boicottate da destra e da sinistra?  
Nel clima idilliaco e soporifero dell’ultimo Consiglio Comunale del 15/11/10 si sono sentiti  dotti Consiglieri che hanno invocato ( con la sinistra in prima linea) l’entrata in funzione di termovalorizzatori nelle nostre zone  ritenendoli non inquinanti. Evidentemente non si è avuto il tempo di riflettere su una verità molto semplice: “tutto ciò che brucia emette fumo”. E’ una constatazione che non ha bisogno dell’avallo di Galileo Galilei. Il Sindaco, poi, di concerto con l’Assessore all’Ambiente, ha dispensato serafiche assicurazioni sui rifiuti provenienti da Napoli e diretti allo STIR, salvo essere smentito pubblicamente dai fatti ( Striscia la notizia).      
-Negli Stati Uniti i termovalorizzatori sono considerati i maggiori produttori di furani e diossina ( inquinanti organici persistenti) tanto da essere stati proibiti dal lontano 1995 perché  sprigionano nell’aria una quantità di molecole altamente tossiche con conseguenze esiziali per le persone(vari tipi di cancro, effetti sul cervello e sull'apparato immunitario e sessuale, ma soprattutto sui feti nel ventre materno). Ogni valutazioni di rischio per la salute, determinato dalla combustione, non può prescindere  dalla quantità di diossina ( concentrata nel latte, nella carne e nel pesce) emessa, bruciando ad alte temperature il “tal quale”, durante tutto l’arco di vita degli inceneritori, che ci si propone di costruire sul territorio Regionale (quanti saranno?).
-La Convenzione di Stoccolma del maggio 2001, a cui hanno aderito 91 paesi, auspica il bando totale dell'incenerimento dei rifiuti  . I limiti imposti dalla CEE sulle emissioni di diossine (0,1 nanogrammi per metro cubo), non sono sinonimo di sicurezza come si vuol far credere, ma solo di minor rischio sanitario; tali valori corrispondono semplicemente alle concentrazioni medie ottenibili applicando le migliori tecniche presenti sul mercato.
Le Associazioni ambientaliste sono chiamate solo ora e di fronte ad un’immane catastrofe, a collaborare, a sedersi allo stesso tavolo dei fans di questi impianti i quali hanno bisogno, invece, di trovare solo comunità di persone che non sappiano riconoscere il pericolo da essi rappresentato e che trascurino un aspetto fondamentale: nessuno sa come smaltire le tonnellate di ceneri prodotte dai c.d. termovalorizzatori.
Il prof. Connett, laureato in scienze naturali alle università di Cambridge e Dartmounth e uno dei massimi esperti mondiali del trattamento dei rifiuti , per quindici anni docente di chimica presso la St. Lawrence University di New York, ha dichiarato: "L'inceneritore è la soluzione sbagliata da parte di ingegneri che pensano con la parte sbagliata del corpo, la soluzione del problema rifiuti è una soltanto: smettere di produrli ". Ha portato come esempio una vasca dalla quale fuoriesce dell'acqua perché ormai troppo piena. Il marito arriva a casa e tenta di risolvere la questione con un bicchiere, poi con un secchio e, infine, con una conca, ma l'acqua continua a fuoriuscire. Arriva la moglie e "semplicemente" chiude il rubinetto.
Ha soggiunto, inoltre, : "se con gli inceneritori da tre tonnellate di rifiuti se ne ottiene una di cenere, con la soluzione rifiuti zero, dalla stessa quantità si otterrà una tonnellata di materiale riciclabile, una di compost e soprattutto una di educazione per tutti",
Non ci stancheremo di ripeterlo : la popolazione, per contribuire a questa soluzione zero, deve praticare la differenziata, il compostaggio del rifiuto umido, il riciclaggio e dividere i materiali residui portandoli nelle aree adeguate.
Le ordinanze del dimissionario governo Prodi, relative all’estensione dei contributi CIP 6 (certificati verdi) agli inceneritori campani ed alla possibilità di bruciare le balle non a norma nel termodistruttore di Acerra-la decisione commissariale di affidare alla FIBE il completamento dell’impianto acerrano - la gestione dei siti di discarica da parte del subentrante Governo Berlusconi, con scelte del tutto inadeguate dal punto di vista idrogeologico ed ambientale e conseguite tramite occupazioni militari e cariche violente contro le popolazioni che si sono opposte- la mancanza di un serio piano di bonifiche e messa in sicurezza del territorio e  di una legge sui reati ambientali- delineano la volontà della politica, di arrivare ad una “soluzione finale” tale da  annichilire la dialettica democratica.
 LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE HANNO GIA’ DATO, E DA ANNI, IL LORO CONTRIBUTO RIMASTO PUTROPPO INASCOLTATO E NON HANNO NESSUNA VOGLIA DI ASSURGERE AL RUOLO DI CORRESPONSABILI DEI DISASTRI AMBIENTALI PRODOTTI DALLA POLITICA.

LE LORO PROPOSTE SONO DA SEMPRE LE SEGUENTI:
1.     Eliminazione degli impianti di incenerimento o “termovalorizzazione” dal novero di quelli che possono accedere al contributo statale CIP6, orribile formulazione che indica tutti i pubblici denari destinati al finanziamento di progetti energetici “poco rinnovabili“, ma assimilati alle “vere fonti energetiche rinnovabili“( sole, vento, biomasse, sottosuolo).I finanziamenti devono essere legati all’effettivo avvio della Raccolta differenziata e riciclaggio dei materiali ottenuti (con particolare riguardo all'organico  riciclabile almeno per il 70/80 %, ) fatta porta-a-porta , con una responsabilizzazione diretta non solo di ogni singolo utente, ma soprattutto degli addetti che vanno continuamente formati e maggiori risorse: infinitamente meno, comunque, di quelle che sono state sprecate in anni di gestioni scellerate.
2.     Istituzione nella nostra Provincia del Registro dei tumori.
3.     distribuzione ai grandi condomini di compostiere domestiche.
Commissari straordinario, Governatori Regionali , Presidenti di Province, Sindaci e Prefetture, hanno i poteri per anticipare l’indirizzo che si sta facendo spazio nelle politiche ambientali dell’Unione Europea e che potrebbe essere adottato in una situazione dì emergenza come la nostra:
4.     per i prodotti da banco e per la frutta e verdura, confezionata su ingombranti quanto inutili vassoietti, la soluzione potrebbe essere quella di usare obbligatoriamente sacchetti più leggeri e riciclabili;
5.     per molti prodotti igienici e sanitari occorre imporre confezioni ridotte al minimo, già in commercio; oppure lo “spacchettamento” del prodotto alle casse;
6.     per i beni durevoli, il ritiro dell’imballaggio alla consegna. Gli esercizi commerciali e i loro fornitori dovranno attivare, con il concorso delle rispettive associa­zioni e delle Camere di commer­cio, canali di invio degli imballaggi recuperati direttamente agli im­pianti di trattamento o di imbottigliamento, senza gravare sulla raccolta dei rifiuti domestici (è la co­siddetta “logistica di ritorno “) ;
7.   per tutti i liquidi alimentari (compresa l’acqua minerale, di cui in Italia c’è un consumo smodato per l’inidoneità degli acquedotti) la vendita va limitata a quelli in contenitori a rendere, come avviene in molti Paesi Europei;
8.     altri prodotti usa e getta possono essere disincentivati con imposte addizionali ad hoc (un anticipo sugli oneri di smaltimento) o sovvenzionando i prodotti alternativi riusabili. . “AbiTanti attivi” di S.Maria C.V.18/11/10