martedì 30 novembre 2010

BENVENUTI ALL’INFERNO? S. Maria C.V. capitale della munnezza?


La Giunta Provinciale ha approvato , in tempi non remoti, un’importante delibera sfuggita , forse all’attenzione dell’opinione pubblica, che consente la preparazione della gara d’appalto per la realizzazione, presso la discarica “Maruzzella 3” di San Tammaro, dell’impianto di raccolta ed utilizzo energetico del biogas e di quello di trattamento del percolato.
Con il termine percolato da discarica, si intende il “liquido che si origina dall’infiltrazione di acque nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi” (art. 2 D.Lgs. 36/2003). Dunque è possibile affermare che il percolato altro non è che un rifiuto derivato dai rifiuti stessi. Il suo trattamento non potrà non influire sensibilmente sulla qualità delle acque di scarico finali dell’impianto, immesse in corsi d’acqua superficiali.
Le centrali a biogas, invece,  sfruttano le emissioni di metano prodotte dalla fermentazione dei rifiuti producendo un composto di  metano e di anidride carbonica .  Molti studiosi, interpellati su questi ultimi impianti, sostengono che i loro rilasci in atmosfera , oltre ad ostacolare il risanamento dell’area e a rappresentare un aspetto preoccupante sia per i gestori del sito e sia per la popolazione che abita nei dintorni, costituiscono una seria minaccia per la falda idrica e per la stessa atmosfera . Tra l’altro il metano, presente solitamente nel biogas in  una concentrazione variabile tra il 45% ed il 60%, contribuisce enormemente alla generazione complessiva dell’effetto-serra.
Non lasciamoci fuorviare da soluzioni falsamente ecologiche proposte oggi dal mercato. Recenti studi  scientifici hanno dimostrato che soltanto una parte del biogas prodotto (l’ipocrisia del suffisso “bio” è lampante a chi la voglia leggere) verrebbe trattenuta dagli impianti , la rimanente parte verrebbe dispersa in atmosfera.

Sembra dunque che la scelta definitiva sia ormai stata fatta per la felicità dei tanti privati che, sulla morte dei cittadini, realizzano lauti guadagni. Si proseguirà imperterriti nel disastro ambientale finora prodotto con il conferimento indiscriminato, in discariche sempre più grandi, di rifiuti indifferenziati,, la mancanza di volontà di realizzare impianti di compostaggio anche semplici, la permanenza dei sistemi di trito vagliatura come pre-trattamento “proforma” con l’ invariato conferimento del tal quale ora triturato ed, infine, la costruzione degli inceneritori.
La conferma di questo disegno proviene dalle dichiarazioni rese dal Procuratore di S. Maria C.V.  dr. Corrado Lembo, alla Commissione Regionale Speciale sulle ecomafie e sulle bonifiche ambientali: “da un vero e proprio pedinamento dei sacchetti di rifiuti , effettuato in alcuni Comuni del Casertano, si è evidenziata una raccolta differenziata finta” che mette in risalto “un interesse alla raccolta indifferenziata” ( il Mattino di Martedì 30/11/10)

MA CIO’ CHE INTERESSA DI PIU’ RISPETTO ALLA NOCIVITA’ O MENO DEI VARI SISTEMI DI SMALTIMENTO E’ LA TRASFORMAZIONE CHE POTREBBE SUBIRE  IL TERRITORIO CITTADINO .

Con la discarica Maruzzella situata a San Tammaro ( a pochi metri dalla nostra periferia) in continuo sviluppo e gli impianti di raccolta ed utilizzo energetico del biogas e di trattamento del percolato in via di allestimento, ci sarà bisogno necessariamente di un digestore anaerobico. Dove potrà essere ubicato se non a poca distanza dalla discarica? Non sarà ,stata prevista, per caso, anche la trasformazione all’uopo dello STIR?
In questo caso la nostra città sarà il ricettacolo di tutta la spazzatura della Provincia di Caserta , diverrà, cioè, il Polo dello smaltimento provinciale.
                                  Che bella prospettiva.
La strada obbligata e unica per i cittadini è quella di opporsi ai programmi di morte adottati in maniera bipartisan dalla politica. L’alternativa  sarebbe quella di “fujresenne”.

Gerardo D’Amore                              30/11/10

Su "La Repubblica":
http://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2010/11/30/news/inquinamento_i_medici_sentinella-9679149/

giovedì 18 novembre 2010

MEGLIO DIFFERENZIATI CHE MORTI

Gerardo D'Amore

L’emergenza rifiuti  di questi ultimi giorni è specchio e causa principale della profonda crisi in cui versa la nostra Regione. La spazzatura non è di destra e/o di sinistra , si accumula e alimenta nelle viscere della politica è giusto, quindi, che i suoi rappresentanti ricerchino l’unità, certificata, peraltro, dalla fallimentare gestione privatistica dei rifiuti ordinari e dallo smaltimento abusivo di quelli tossici che ha causato l’avvelenamento del suolo e delle acque e realizzato una cointeressenza  tra organizzazioni criminali, classe politica, apparati istituzionali e gruppi imprenditoriali (locali e nazionali). D’altronde questo sistema politico-affaristico nel suo complesso, è stato capace solo, utilizzando le logiche emergenziali, di violare sistematicamente lo stato di diritto e di eludere ogni forma di partecipazione e controllo. Le resistenze civili praticate in questi anni da comitati, associazioni e movimenti hanno individuato ragioni e responsabilità di questo processo.
Oggi , pare che i politici tutti intonino , per risolvere l’emergenza, il nuovo inno del “volemoce bene e chi ha dato ha dato , chi ha avuto ha avuto” . Ma dov’erano quando a S.Maria C.V. in data 13/06/08  alcune associazioni di cittadini presentarono nr. 3 proposte di delibere popolari su temi come “Raccolta differenziata” e “accertamenti sanitari/ ambientali”. E soprattutto che ne fu di quelle proposte boicottate da destra e da sinistra?  
Nel clima idilliaco e soporifero dell’ultimo Consiglio Comunale del 15/11/10 si sono sentiti  dotti Consiglieri che hanno invocato ( con la sinistra in prima linea) l’entrata in funzione di termovalorizzatori nelle nostre zone  ritenendoli non inquinanti. Evidentemente non si è avuto il tempo di riflettere su una verità molto semplice: “tutto ciò che brucia emette fumo”. E’ una constatazione che non ha bisogno dell’avallo di Galileo Galilei. Il Sindaco, poi, di concerto con l’Assessore all’Ambiente, ha dispensato serafiche assicurazioni sui rifiuti provenienti da Napoli e diretti allo STIR, salvo essere smentito pubblicamente dai fatti ( Striscia la notizia).      
-Negli Stati Uniti i termovalorizzatori sono considerati i maggiori produttori di furani e diossina ( inquinanti organici persistenti) tanto da essere stati proibiti dal lontano 1995 perché  sprigionano nell’aria una quantità di molecole altamente tossiche con conseguenze esiziali per le persone(vari tipi di cancro, effetti sul cervello e sull'apparato immunitario e sessuale, ma soprattutto sui feti nel ventre materno). Ogni valutazioni di rischio per la salute, determinato dalla combustione, non può prescindere  dalla quantità di diossina ( concentrata nel latte, nella carne e nel pesce) emessa, bruciando ad alte temperature il “tal quale”, durante tutto l’arco di vita degli inceneritori, che ci si propone di costruire sul territorio Regionale (quanti saranno?).
-La Convenzione di Stoccolma del maggio 2001, a cui hanno aderito 91 paesi, auspica il bando totale dell'incenerimento dei rifiuti  . I limiti imposti dalla CEE sulle emissioni di diossine (0,1 nanogrammi per metro cubo), non sono sinonimo di sicurezza come si vuol far credere, ma solo di minor rischio sanitario; tali valori corrispondono semplicemente alle concentrazioni medie ottenibili applicando le migliori tecniche presenti sul mercato.
Le Associazioni ambientaliste sono chiamate solo ora e di fronte ad un’immane catastrofe, a collaborare, a sedersi allo stesso tavolo dei fans di questi impianti i quali hanno bisogno, invece, di trovare solo comunità di persone che non sappiano riconoscere il pericolo da essi rappresentato e che trascurino un aspetto fondamentale: nessuno sa come smaltire le tonnellate di ceneri prodotte dai c.d. termovalorizzatori.
Il prof. Connett, laureato in scienze naturali alle università di Cambridge e Dartmounth e uno dei massimi esperti mondiali del trattamento dei rifiuti , per quindici anni docente di chimica presso la St. Lawrence University di New York, ha dichiarato: "L'inceneritore è la soluzione sbagliata da parte di ingegneri che pensano con la parte sbagliata del corpo, la soluzione del problema rifiuti è una soltanto: smettere di produrli ". Ha portato come esempio una vasca dalla quale fuoriesce dell'acqua perché ormai troppo piena. Il marito arriva a casa e tenta di risolvere la questione con un bicchiere, poi con un secchio e, infine, con una conca, ma l'acqua continua a fuoriuscire. Arriva la moglie e "semplicemente" chiude il rubinetto.
Ha soggiunto, inoltre, : "se con gli inceneritori da tre tonnellate di rifiuti se ne ottiene una di cenere, con la soluzione rifiuti zero, dalla stessa quantità si otterrà una tonnellata di materiale riciclabile, una di compost e soprattutto una di educazione per tutti",
Non ci stancheremo di ripeterlo : la popolazione, per contribuire a questa soluzione zero, deve praticare la differenziata, il compostaggio del rifiuto umido, il riciclaggio e dividere i materiali residui portandoli nelle aree adeguate.
Le ordinanze del dimissionario governo Prodi, relative all’estensione dei contributi CIP 6 (certificati verdi) agli inceneritori campani ed alla possibilità di bruciare le balle non a norma nel termodistruttore di Acerra-la decisione commissariale di affidare alla FIBE il completamento dell’impianto acerrano - la gestione dei siti di discarica da parte del subentrante Governo Berlusconi, con scelte del tutto inadeguate dal punto di vista idrogeologico ed ambientale e conseguite tramite occupazioni militari e cariche violente contro le popolazioni che si sono opposte- la mancanza di un serio piano di bonifiche e messa in sicurezza del territorio e  di una legge sui reati ambientali- delineano la volontà della politica, di arrivare ad una “soluzione finale” tale da  annichilire la dialettica democratica.
 LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE HANNO GIA’ DATO, E DA ANNI, IL LORO CONTRIBUTO RIMASTO PUTROPPO INASCOLTATO E NON HANNO NESSUNA VOGLIA DI ASSURGERE AL RUOLO DI CORRESPONSABILI DEI DISASTRI AMBIENTALI PRODOTTI DALLA POLITICA.

LE LORO PROPOSTE SONO DA SEMPRE LE SEGUENTI:
1.     Eliminazione degli impianti di incenerimento o “termovalorizzazione” dal novero di quelli che possono accedere al contributo statale CIP6, orribile formulazione che indica tutti i pubblici denari destinati al finanziamento di progetti energetici “poco rinnovabili“, ma assimilati alle “vere fonti energetiche rinnovabili“( sole, vento, biomasse, sottosuolo).I finanziamenti devono essere legati all’effettivo avvio della Raccolta differenziata e riciclaggio dei materiali ottenuti (con particolare riguardo all'organico  riciclabile almeno per il 70/80 %, ) fatta porta-a-porta , con una responsabilizzazione diretta non solo di ogni singolo utente, ma soprattutto degli addetti che vanno continuamente formati e maggiori risorse: infinitamente meno, comunque, di quelle che sono state sprecate in anni di gestioni scellerate.
2.     Istituzione nella nostra Provincia del Registro dei tumori.
3.     distribuzione ai grandi condomini di compostiere domestiche.
Commissari straordinario, Governatori Regionali , Presidenti di Province, Sindaci e Prefetture, hanno i poteri per anticipare l’indirizzo che si sta facendo spazio nelle politiche ambientali dell’Unione Europea e che potrebbe essere adottato in una situazione dì emergenza come la nostra:
4.     per i prodotti da banco e per la frutta e verdura, confezionata su ingombranti quanto inutili vassoietti, la soluzione potrebbe essere quella di usare obbligatoriamente sacchetti più leggeri e riciclabili;
5.     per molti prodotti igienici e sanitari occorre imporre confezioni ridotte al minimo, già in commercio; oppure lo “spacchettamento” del prodotto alle casse;
6.     per i beni durevoli, il ritiro dell’imballaggio alla consegna. Gli esercizi commerciali e i loro fornitori dovranno attivare, con il concorso delle rispettive associa­zioni e delle Camere di commer­cio, canali di invio degli imballaggi recuperati direttamente agli im­pianti di trattamento o di imbottigliamento, senza gravare sulla raccolta dei rifiuti domestici (è la co­siddetta “logistica di ritorno “) ;
7.   per tutti i liquidi alimentari (compresa l’acqua minerale, di cui in Italia c’è un consumo smodato per l’inidoneità degli acquedotti) la vendita va limitata a quelli in contenitori a rendere, come avviene in molti Paesi Europei;
8.     altri prodotti usa e getta possono essere disincentivati con imposte addizionali ad hoc (un anticipo sugli oneri di smaltimento) o sovvenzionando i prodotti alternativi riusabili. . “AbiTanti attivi” di S.Maria C.V.18/11/10

martedì 16 novembre 2010

Tutto quello che avreste voluto sapere sull'ex CDR di S.Maria C.V. (ma non avete mai osato chiedere). Con annesso filmato di "Striscia la Notizia".

L’Acronimo STIR sta per (Stabilimenti di tritovagliatura ed imballaggio rifiuti)
Gli ex impianti di CDR da Impianti capaci di produrre Combustibile Derivato da Rifiuti sono stati
finalmente declassati a Impianti in grado di trotovagliare ed imballare il rifiuto tritovagliato.
SI tratta di un declassamento più che dovuto a giudicare le notevoli mancanze relative alla qualità del CDR prodotto che a vista d’occhio e di naso era possibile avvertire fin dall’inizio…e soprattutto fin da quando i quantitativ di “sacchetti indifferenziati” immessi all’interno del CDR sono stati aumentati fino anche a raddoppiare le 1200 t/anno previste da progetto.
Sostanzialmente il CDR prodotto si poteva utilizzare come combustibile in un termovalorizzatore se e solo se :
1) Ridotti fossero stati i quantitativi di organico/umido al suo interno
2) Ridotto o ridottissimo fosse stato il tenore di plastiche
Nella combustione in un termovalorizzatore, la presenza nel CDR di frazioni di organico, anche
minime, influisce negativamente sulla combustione stessa aumentando l’umidità del CDR facendolo diventare molto meno energetico e quindi bisognoso di quantitativi di combustibile fossile in ingresso alla caldaia superiori con aggravio notevole di spese per l’acquisto del metano o altro combustibile fossile : il CDR diventa così un combustibile per niente combustibile. La presenza di plastiche in quantitativi elevati, se da un lato aumenta il potere calorifico del CDR, dall’altro è la causa preponderante della formazione di diossine nei fumi di combustione. Dalle fotografie che allego potrete vedere quanto sia tanto preponderante quanto dannosa la presenza di organico nel CDR : si notano infatti alcune foto in cui si apprezza la formazione di rivoli cospicui di sostanze liquide (percolati) nei cumuli in via di stabilizzazione (F.O.S.) e anche altre foto
in cui si vede come tale organico arrivi anche alla fase di “impacchettamento finale” in quanto le “eco balle” energetiche sono dotate di “fori” dovuti allo scoppiettio interno all’ecoballa delle piccole frazioni di metano formatesi in assenza di ossigeno nell’ecoballa per digestione anaerobica dell’organico del rifiuto che non riesce ad essere “smaltito” dall’impianto durante la fase di stabilizzazione intermedia tra l’apertura dei sacchetti e l’incellofanatura finale del CDR.
Se si fossero fatte le raccolte differenziate, probabilmente le eco balle di CDR avrebbero avuto ridotti quantitativi di sostanze organiche avviate ai digestori anaerobici, di sostanze verdi e falciature, avviate a compostaggio e di plastiche avviate al riciclaggio e alla produzione di prodotti riciclati che i
comuni hanno l’obbligo di acquistare per Legge. S.Maria C.V. prende profumate quote di ristoro dai quantitativi di rifiuti trattati dallo STIR e maggiori sono i quantitativi di sostanze portati a S.Maria e maggiori sono le quote di ristoro spettanti al
comune di S.Maria…circa 10 €/kg. S.Maria C.V. come tutti i comuni di Caserta e Napoli, non ha interresse ha riciclare i materiali eventualmente prodotti dalla raccolta differenziata (…sulla carta dei manifesti pubblicitari spinta fino al 55 %). S.Maria C.V. sta continuando a produrre rifiuti indifferenziati “ a valle” della raccolta differenziata perché si sarebbero dovute abbassare le tariffe TARSU dal 2008 fino al 2010 perché i materiali sarebbero dovuti andare alle piattaforme CONAI per essere rivenduti e i proventi rigirati sulla riduzione delle tariffe dei rifiuti…che restano e resteranno le più alte di Europa…il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente ci facciano vedere i contratti stipulati con le piattaforme di riciclaggio dei materiali …e quanto si ricava dalla vendita del materiale differenziato e poi riciclato.
Il declassamento dell’impianto CDR a STIR è un atto formale che assicura anche un altro fatto
importante a chi ha interesse a “bruciarie” tutto a qualunque costo, a qualunque temperatura, a qualunque contenuto di umidità e a qualunque tenore di diossine : non è neanche più necessario avviare la stabilizzazione organica dei rifiuti ma basta effettuare solo
una trito vagliatura e impacchettamento : quindi l’organico sembrerebbe addirittura cosa gradita ….e infatti è così !
il Legislatore Nazionale, infatti, oltre a rimuovere Sindaci che differenziano e riciclano come Vincenzo Cenname, apprezza di fatto chi dichiara di differenziare ma l’obiettivo non è il riciclaggio dei materiali differenziati. Mi spiego meglio :
Riprendendo e stravolgendo una recente direttiva Europea, l’Italia sta riconoscendo i certificati verdi agli inceneritori soltanto se essi bruceranno :
1) Rifiuti derivati a valle delle raccolte differenziante;
2) Rifiuti che contengano organico; L’Europa, infatti, ha emanato la Direttiva che introduce la possibilità di dover riconoscere incentivi solo a produzioni energetiche fatte da frazioni rinnovabili dei rifiuti quale è l’organico, ma non ha mai affermato che l’organico umido si debba bruciare….anzi! L’interpretazione della direttiva europea è ovviamente tanto tendenziosa quanto dannosa e provocherà anche procedure di infrazione oltre che nefandezze di ogni sorta nei nostri territori e in tutti quelli in cui le raccolte differenziate non sono seguite da adeguate pratiche di riciclaggio e in cui stanno sorgendo inceneritori/termovalorizzatori.
L’organico può produrre energia soltanto se avviato alle filiere di digestione anaerobica con
produzione di biogas (metano) da bruciare in cogeneratori ad alto rendimento in grado di produrre senza immissione di combustibile fossile, energia elettrica e termica queste si incentivabili senza danno per l’ambiente e in ottemperanza alle direttive europee.
S.Maria C.V. è una cellula piccolissima di un sistema marcio ed è stata sempre guidata da sindaci ed assessori impreparati e totalmente sprovvisti di qualunque tipo di capacità organizzativa di cicli virtuosi in campo ambientale.
S.Maria C.V. è Gomorra.

LUcca, 15/11/2010
Ing. Francesco Girardi
studio_girardi@libero.it
  
Il Servizio di "Striscia la Notizia" di Lunedì 15 Novembre 2010 sul CDR a Sant'Andrea:

domenica 14 novembre 2010

Sversamento presso lo STIR di S.Maria C.V.


Dott. Gaetano Rivezzi
I provvedimenti Regionali del 25/10/10 e dell'01/11/10 con i quali  , in difformità alle precedenti disposizioni legislative che dispongono la provincializzazione dello smaltimento , è stato autorizzato lo sversamento presso lo STIR (ex CDR) di S.Maria C.V. da parte di 18 Comuni napoletani, sembrano delle semplici note e non delle Ordinanze.
La firma dei suddetti risulta, a prima vista, illeggibile  non reca alcun timbro che faccia risalire al responsabile del Procedimento.
Sulla questione della non conformità di tali disposizioni i cittadini delle associazioni ambientaliste di S.Maria C.V." Medici per l'ambiente" e AbiTanti attivi" sono riusciti  , dopo varie incomprensioni che hanno dterminato anche l'intervento di Polizia Municipale e della Polizia di Stato, ad avere un  incontro con il Sindaco e l'Assessore all'Ambiente in data 13/11/2010 presso l'Aula Consiliare.
In questa sede hanno espresso tutte le loro perplessità in ordine alla legittimità dei suddetti provvedimenti esprimendo anche i loro dubbi, sull'idoneità dell'impianto  ad affrontare la problematica di rilevanti quantità di “ percolato affiorante", ovvero del liquido che trae origine prevalentemente dall'infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi anche in considerazione delle  proteste dei dipendenti del Consorzio unico di bacino Napoli-Caserta che hanno di fatto bloccato la ricezione e determinato la creazione di lunghe colonne di auto compattatori provenienti da Ischia, Quarto, Melito, ecc. 
Le richieste che sono state formulate al primo cittadino hanno riguardato l'installazione , presso, lo STIR, di uno SME (sistema di monitoraggio emissioni) tenuto conto dell' eliminazione del presidio ASL.
Il Sindaco ha chiarito che il Comune agisce nella prospettiva di eliminare del tutto l'impianto dal territorio di S. Maria C.V. e , nelle more, ha preso l'impegno di effettuare , insieme alle Associazioni ambientaliste, un sopralluogo presso l'ex cdr allo scopo di sottoporre a verifica  il processo di trattamento dei rifiuti solidi indifferenziati  chiedendo, al contempo, notizie agli Organi Regionali, in merito alla provenienza delle disposizioni ed alla loro durata nel tempo.
Le Associazioni swi sono riservate di adire , sulla vicenda, le vie giuddiziarie , dichiarandosi disponibili allìeffettuazione del sopralluogo alla presenza di loro tecnici di fiducia.

dr. Gaetano Rivezzi di "Medici per l'ambinte"
dr.Dario e Novella  Vitale , Gerardo D'Amore ed altre cittadini aderenti all'associazione  "AbiTanti Attivi" -