venerdì 31 dicembre 2010

QUANDO CADE IL CARRO DI UN GRANDE ( si fa per dire)...

“Quando cade un carro di un grande, molti piccoli ne fanno spese. Molti che non hanno condiviso le sue fortune si troveranno a condividere  le sue sfortune” B. Brecht.

SARA’ COSI’?
Certo non ho mai visto una Giunta godere di tali appoggi politici. Mi riferisco all’Amministrazione di  S.Maria C.V. in carica da ben  quattro anni.
C’è stato chi ha compreso l’entità del danno causato “all’umanità” sin dal primo minuto e, dopo aver proposto e votato un Sindaco,  lo ha subito abbandonato comprendendo , forse, con sconforto, lo spessore della catastrofe che si stava abbattendo sulla città ( onore al merito , ma anche alla resipiscenza). C’è stato, però,  anche chi ( ed è la maggioranza dei politici) lo ha sorretto per circa tre anni e più associandosi a coloro che  lo avevano osteggiato durante la competizione elettorale ( folgorati, improvvisamente, sulla strada per Damasco). Tutti scaricati al momento opportuno per un diverso  e opposto colore politico ( ciò chiarisce , una volta per tutte, le differenze tra sinistra e destra). Infine, c’è stato chi voleva lucrare su “ un posto al sole” e si è convinto ad appoggiare il Sindaco “ in limine mortis” credendo di guadagnarsi il paradiso. Ma soprattutto c’è stato chi lo ha seguito ovunque e comunque cambiando partito e religione ( mai come in questo periodo la prostituzione è stata tanto diffusa da diventare quasi uno stile di vita).
QUANTI APPRENDISTI STREGONI.
 Un attimo dopo  essere scampati alla ghigliotti­na, essere sopravissuti alla dittatu­ra del proletariato, essersi scrollati di dosso il fascismo, agli apprendisti stregoni riesce quasi sempre  mettersi al servizio dell'ideologia opposta rispetto a quella fino ad allora abbracciata. Non sono identificabili- tout court-  con il boia diligente, il perfido torturatore, il soldato esperto o il barbaro e neppure con quelli che stanno ai vertici del pote­re. Tuttavia gli apprendisti stregoni  sono in grado di for­nire ai potenti di turno gli strumenti di per­suasione più raffinati, l'apparato concettuale perfetto. Infatti  non hanno mai fatto fatica ad esibire la prova intellettuale del fatto che soltanto una fase di tiran­nia sia in grado di produrre giustizia per tutti. Perfino dalla bar­barie essi sono capaci di distillare quella forza purificatrice che suc­cessivamente, dopo una fase di nor­malizzazione, può far risplendere e predominare serenamente la virtù.”. Gunter Grass.
Oggi, 30/12/2010, un sole d’inverno, mi ha tirato fuori di casa per poter incontrare persone amate, e mi sono trovato di fronte , dopo la notizia allegra e confortante, della caduta della Giunta, la stessa gente che ha governato, ( o sgovernato) intenta a proporre scenari “prossimi venturi”.
Già, mi sono detto, la politica è quella tecnica che difficilmente accetta il “vuoto”. Tutti quelli che , per mestiere,  si occupano della vita degli altri sono già al lavoro. Su di loro grava “l’ingrato compito” di predisporre le liste elettorali per rappresentarci al meglio. Questo è il giorno delle “alternative” . Noi viviamo in funzione delle alternative. Che c’è di meglio di una bella alternativa al pomodoro con qualche foglia di basilico , da mettere in tavola?
Il rischio , anzi no, la certezza , è quella che altri ( sempre gli stessi) la preparino per tutti noi togliendoci il gusto di cucinarla. Questo non è un bell’augurio per l’anno che verrà perché  non tutti gli “apprendisti stregoni” finiscono in cliniche psichiatriche. Parecchi tro­vano la tranquillità necessaria per scrivere le loro memorie, di norma chiacchiere vanitose, inutili e confuse .
Tuttavia può accadere che i no­stri apprendisti stregoni - è indiffe­rente di quale schieramento faccia­no parte - perdano la loro identità, diventino vittime del loro intelletto “imparziale” (s’intende), ma poiché possono essere rico­nosciuti solo dai loro simili, anche la loro eliminazione è una faccenda elitaria. Solo una cosa non rie­sce agli apprendisti stregoni : “spegnere le proprie teste e il loro cicalio affinché vi sia silen­zio”.
“Le nostre parole non possono realmente esprimere un senso che è nostro senza essere radicate in un silenzio, che non è privazione di parole ma percezione indicibile della vita, della carne, e perfino del desiderio e dell'amore da dove nascono le parole.
Speriamo che il 2011 sia  migliore del 2010, ne abbiamo tutti bisogno.
Gerardo D’Amore      30/12/10

lunedì 20 dicembre 2010

COSENTINO & ...


La notizia: La Camera dei deputati nella seduta del 15 dicembre scorso ha respinto due emendamenti (uno presentato da Stefano Graziano e Pina Picierno del Pd e l'altro da Franco Barbato dell'Idv e altri) per chiedere l'eliminazione di Cava Mastroianni dal decreto 90/2008. Se fosse stata accolto Caserta si sarebbe liberata per sempre dalla prospettiva, non lontana ormai, di realizzare, a 50 cm dalla discarica illegale di Lo Uttaro, un’altra discarica per far fronte a scelte pianificatorie e territoriali terribili e che stanno distruggendo territorio e salute pubblica. Si vuole ricordare che per la discarica illegale realizzata da Bertolaso & C. sulla base di atti e dichiarazioni falsi si è riconosciuto il disastro ambientale e alcuni dei responsabili già rinviati a giudizio.
Chi ha consentito che la legge non venisse modificata? Chi ha deciso del nostro futuro?
Ne ricordiamo alcuni dei tanti. Ricordiamo soprattutto quelli che rappresentano per la maggioranza questo territorio e lo governano: Cosentino, Landolfi, Petrenga, D’Anna, Stasi (l’ex prefetto di Caserta). Zinzi, per la verità, ha votato contro. E’ bene che si sappia. Occorre capire però chi sono costoro che decidono sul futuro nostro e dei figli di questa disgraziata terra. Io sono garantista – diceva Cirino Pomicino il 30 luglio scorso in una intervista su Dagospia - e ho provato sulla mia pelle le fregnacce di alcuni pubblici ministeri. Ho subìto quarantadue processi con il cuore che mi ritrovo. Però quando vedo ben tre parlamentari del Pdl nati a Casal di Principe mi viene da pensare all’equivalente di tre parlamentari di Corleone. Lei va sul pesante. Chi sono i tre? “Lo stesso Cosentino, la deputata Giovanna Petrenga e il senatore Gennaro Coronella. Ma le pare possibile che in Campania il potere del maggior partito italiano, il Pdl, sia concentrato in tre paesi ad altissima infiltrazione della camorra?”.
Cosentino & C. Andiamo a vedere chi sono i principali protagonisti del futuro di Terra di Lavoro.
Nicola Cosentino. Accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per rapporti col clan, la Magistratura ne ha chiesto l’arresto, il Parlamento ha detto di no, per cui l’on. Cosentino resta a piede libero e decide sul futuro della Regione Campania poiché coordinatore regionale della cosiddetta Casa delle Libertà. Secondo Vassallo, Cosentino era il "controllore politico" di ECO4. Forse anche qualcosa di più se i Bidognetti si riferivano a lui come "il nostro candidato" e se, stando alle rivelazioni di Vassallo, lui stesso affermava "quella società song’ io". Il suo ruolo sembrerebbe consistesse nell’agevolare gli interessi dei fratelli Orsi e le famiglie casalesi ad essi legate; in cambio di ciò riceveva periodicamente "mazzette" da 50 mila euro che Cosentino utilizzava a scopi elettorali. I compiti di Cosentino spazierebbero in diversi ambiti: dalla fornitura di certificati antimafia inaccessibili alle pressioni su sindaci e prefetti, dalle trattative di mediazione tra società e commissari all’impiego di lavoratori inutili assunti per abituali interessi elettorali…. Il ruolo fondamentale di Cosentino e di Landolfi riemergerà nel momento in cui gli Orsi avranno problemi con il Presidente Savoia, con i suoi legami con il PPI campano, con le sue richieste di maggiori poteri, con la scarsa attenzione alle esigenze clientelari dei soci, impegnato solo alla cura delle proprie. Le intercettazioni della Procura chiamano in causa Raffaele Chianese, uomo di Landolfi, impegnato a garantire una soluzione da parte di questi e di Cosentino al "problema Savoia", in cambio di un ruolo di rilievo dello stesso Chianese all’interno della società. “Nicola Cosentino ha condizionato tutta la gestione dei rifiuti in Campania. Nelle accuse dei pentiti l'alleanza tra la malavita e i leader del centrodestra”, così l’Espresso il 13 novembre 2009.
Mario Landolfi. Deputato e vice coordinatore regionale del Pdl. Coinvolto nell’inchiesta sul Consorzio Eco4 è accusato di voto di scambio aggravato dal favoreggiamento di clan camorristici. La sua posizione è stata stralciata dal processo sugli illeciti della Eco4, la società controllata dai fratelli Orsi e dal boss Francesco Bidognetti che, secondo l'accusa, in cambio di appalti per la raccolta dei rifiuti nei Comuni del Casertano, assumeva persone vicine a politici e uomini di potere. “magistrati mettono a nudo un triangolo perverso: un patto tra camorristi, imprenditori e pubblici funzionari. Un sistema antico che - secondo le accuse - sarebbe stato perfezionato proprio da Cosentino e Landolfi all'inizio del millennio. Ma a comandare sono soprattutto i padrini, che impongono la loro volontà utilizzando ogni strumento: la corruzione, la violenza, il controllo dei voti. Quando non bastano nemmeno ricatti, mazzette e minacce allora anche i rifiuti si trasformano in arma: si sobilla la protesta popolare o si scatena la burocrazia per bloccare camion e discariche” (L’Espresso 13 nov. 2009).
Questa gente, alcuni dei quali dovrebbero stare nelle patrie galere come Nicola Cosentino, hanno le idee chiare sul futuro dei nostri figli: fare di questo territorio il dormitorio di Napoli e la pattumiera d’Italia. A Caserta discariche, cementifici, policlinici, alberghi a 5 stelle, cave e rifiuti; a Maddaloni, cave cementifici e ora anche una fonderia; a Marcianise industrie insalubri di prima classe, rifiuti tossici da camorra e adesso anche un gassificatore, ultimo presente alla sua amata città da parte del presidentissimo Zinzi. Nell’area più fertile del pianeta, invece, fra Santa Maria La Fossa, Casal di Principe, S.Tammaro, Pastorano, ecc. discariche, impianti per il trattamento del percolato, impianti per il trattamento di rifiuti industriali, ecc. E’ il caso di ricordare, però che la provincia di Caserta è prima in Italia per la produzione di fragole, nettarine, e mozzarella di bufala; fra i primi posti per la produzione di ciliegie; prima in Italia per la produzione di acque minerali fra le più famose e diffuse. Circa 40.000 aziende (dati Istat) di cui 16.000 iscritte alla Camera di Commercio. Una stabilità di lavoro e di reddito per oltre 120.000 addetti. Ma questi signori hanno un’altra idea di territorio e di sviluppo e le vicende della discarica “Matroianni” a Caserta e della Cementir a Maddaloni (che costringerà a far morire il policlinico prima ancora che sia completato, nell’indifferenza della stessa università e grazie al silenzio assenso della Sovrintendenza), ultime come decisioni nell’ordine, dimostrano in modo inequivocabile dove si sta andando. Se tutto ciò è condivisibile si ha, allora, il dovere di sostenere Cosentino, Landolfi, Petrenga, D’Anna, Coronella e i tanti, tantissimi Cosentino presenti nel nostro territorio, dentro i comuni (come il sindaco di Castel Volturno Scalzone) o nelle istituzioni o nei consigli di amministrazione di società pubbliche o private.  
Per quanto ci riguarda sappiano questi signori che ci sentiamo in guerra come loro lo sono con questo territorio che vogliono sterminare. Non abbiamo tempo, tuttavia, non c’è più tempo e non possiamo permetterci il lusso di guardare da un’altra parte. O con loro o per il territorio e il futuro. E’ tempo di schierarsi e di impegnarsi. La delega non basta. Non serve.