domenica 6 marzo 2011

ALL’AMMINISTRAZIONE CHE NON C’E’

Si è molto discusso in questi anni della riduzione della spesa pubblica e del danno che questa scelta di politica economica ha prodotto per gli enti locali i cui compiti e  funzioni sono stati ricondotti ad una visione meramente aziendalista, venendo meno alle finalità che la costituzione stabilisce. E’ prevalsa la convinzione che una buona amministrazione è tale quando ragionieristicamente riesce a far quadrare i conti a prescindere dai risultati. Generalmente il percorso seguito è stato quello di ridurre le spese correnti, comprimere gli investimenti e i progetti di sviluppo, sanare i debiti pregressi e , non ultimo, privatizzare e precarizzare i servizi con tutto ciò che questo ha comportato in termini di calo della qualità del servizio e di deregolamentazione del lavoro. Così facendo , però, la nuova figura di sindaco-manager potrebbe essere tranquillamente sostituita da un burocrate efficiente (Commissario).
ALL’AMMINISTRAZIONE DEI SOGNI MI ACCONTENTEREI DI CHIEDERE LA REALIZZAZIONE DI OBIETTIVI PROGRAMMATICI  SENZA COSTI.
1)     una progettazione proiettata ad acquisire risorse straordinarie messe a disposizione dalla C.E.E e da leggi nazionali (sostegno e incentivazione ad iniziative produttive, formazione professionale, recupero e riqualificazione urbana, patti territoriali ecc.);
2)     un impegno ad allargare , per particolari servizi onerosi, le aree di competenza attraverso forme dinamiche di associazione tra Enti locali;
3)     un'azione tesa ad eliminare spese non sufficientemente giustificate (consulenze esterne, progettazioni per opere pubbliche con finanziamenti incerti ecc.);
4)     una gestione economica del patrimonio disponibile (terriero e immobiliare);
5)     una campagna per recuperare evasioni tributarie, come ICI, IRPEF, IRAP e altre imposte o tasse comunali, soprattutto quando ciò è riscontrabile da fonti certe, principalmente per l'ICI quando si accerti il mancato aggiornamento di destinazione d'uso e  rendita catastale.

La stagione di revisione degli statuti comunali ci permette, approfittando degli spazi previsti  dagli artt.3 e 4 della legge nr.142 del giugno del 90, di ridefinire i passaggi fondamentali su cui articolare una vera e propria CARTA DEI DIRITTI SOCIALI che può rappresentare l'inizio di una vera e propria riforma dello Statuto materiale dei Comuni individuando standard e criteri di riferimento adeguati in termini qualitativi e quantitativi del Welfare , dei servizi, dell’ambiente che si vuole e si deve  assicurare sul territorio per rendere esigibile il più generale e naturale diritto alla vita.
CITTA’ CHE NON HA BISOGNO DI CRESCERE
  1. contrastare l’assalto selvaggio del mattone ponendosi il problema di disciplinare lo  sviluppo cittadino (da ancorare all’incremento demografico della popolazione residente);
  2. censire e penalizzare lo sfitto;
  3. limitare inderogabilmente i nuovi interventi edilizi e infrastrutturali da legare all’effettiva disponibilità di spazi necessari e ad una corretto esercizio della vita associata .Essi vanno progettati con criteri ecologici , di risparmio energetico e in maniera tale da prevedere sistemi di trattamento delle acque reflue e devono tener conto , in forma integrata (arredo urbano, destinazione d’uso, spazi pubblicitari, servizi, infrastrutture) delle varie interdipendenze per un equilibrato rapporto tra attività residenziali, commerciali e culturali;
  4. sfruttare il plus valore dei terreni comunali a vantaggio della collettività per creare spazi verdi e le condizioni per una nuova socievolezza urbana;
  5. fornire una risposta al  fabbisogno abitativo, privilegiando il recupero del patrimonio immobiliare fatiscente e/o abbandonato con l’approvazione di piani urbanistici particolareggiati finalizzati al riutilizzo e alla valorizzazione;
  6. ristrutturare gli immobili a valenza storica e non, per conservare attività economiche e stabilizzare nuclei familiari, coinvolgendo anche l’edilizia residenziale pubblica.
RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE DISMESSE DA DESTINARE A SEDI DI SPAZI E SERVIZI NECESSARI ALLA COLLETTIVITA’ COME CENTRI DI AGGREGAZIONE SOCIALI, IMPIANTI SPORTIVI E SCOLASTICI, VERDE PUBBLICO
L’area dell’ex tabacchificio si potrebbe in parte adibire :
A)   alla creazione di strutture in grado di ospitare qualsiasi tipo di evento, mostre fotografiche, riunioni, assemblee, conferenze, concerti, presentazioni di libri etc.etc., Nel cuore del centro storico di Napoli, a due passi da San Gregorio Armeno, all'interno dell'ex Asilo Filangieri, struttura ospitante del prossimo Festival delle Culture del 2013, ha sede il Centro Culturale la “Città del Sole”, luogo di propagazione ed aggregazione , ovvero sia un luogo dove la cultura sia realmente fruibile per la cittadinanza.
B)    all’istituzione di un POLIAMBULATORIO dedicato alla popolazione in stato di bisogno e agli immigrati che faccia fronte alla progressiva chiusura dell’Ospedale Melorio e garantisca assistenza sanitaria gratuita, considerata un diritto inalienabile del tutto indipendente dal possesso di un documento d’identità. Il progetto potrebbe avvalersi dell’esperienza fatta sul campo dal  Poliambulatorio di Emergency a Palermo, realizzato con la collaborazione  dell'Azienda unità sanitaria locale (che ha ristrutturato e messo a disposizione i locali per la conduzione delle attività) e gestito da personale medico, paramedico e amministrativo che opera a titolo volontario e gratuito.
MERCATI RIONALI
Punto di incontro e di riferimento per buona parte della popolazione, che in essi, non solo vede la possibilità di acquisto della mercanzia,  ma anche il collegamento con un passato remoto, in cui, proprio questi luoghi, suggestivi per colori, odori e voci, rappresentavano l'ideale unione tra tradizione e innovazione.
Troppi intermediari e strutture all'ingrosso vecchie. L'obiettivo dei mercati rionali è quello di ridurre gli intermediari ed i passaggi di mano dal produttore al consumatore.
DEMOCRAZIA
Per consentire una proficua partecipazione dei cittadini al processo decisionale, il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea hanno inteso garantire, con specifiche disposizioni, una maggiore legittimità, efficienza e responsabilità dei Governi territoriali e nazionali nei confronti degli amministrati.
In molti Comuni d’Italia sono state adottate, servendosi dello Statuto, ma facendole poi vivere concretamente nella realtà quotidiana, una serie di innovazioni che oggi non possono essere definite nemmeno più tali e che potrebbero costituire, forse, la prima vera bozza di autoriforma Istituzionale:
-UFFICIO INFORMAZIONI (Istituito da alcuni Enti locali) presso il quale il cittadino può recarsi per ricevere indicazioni sulle procedure da seguire o sui documenti da presentare per la concessione di un beneficio, l’esercizio di un diritto.
-TRASPARENZA – .-Piena attuazione della Legge 241- attraverso la pubblicazione  sul sito Web del Comune  di S. Maria C.V.,  in modo da renderli accessibili a tutti entro un tempo ragionevole di tre giorni dalla loro approvazione , di:
·       delibere di Giunta e Consiglio e determine (tutte in formato integrale) divise per anno e argomento - bilancio annuale e pluriennale, relazione revisionale e programmatica, piano di investimenti, piano esecutivo di gestione  e documento di programmazione finanziaria; 
·       elenchi : a) delle ditte fornitrici del Comune - b) delle consulenze - c) delle proprietà immobiliari dell’Ente locale e loro destinazione d’uso - d) degli incarichi esterni affidati ( studi, progettazioni , incarichi legali, contratti a tempo determinato ….);
·       a) ragione sociale - b) dati essenziali di bilancio - c) nominativi dei Consiglieri di amministrazione relativi ad ogni Società controllata dal Comune;.
-CODICE COMPORTAMENTALE al quale il personale comunale deve adeguarsi di fronte a richieste avanzate dai cittadini.
-UFFICIO DIRITTI DEL CITTADINO  per ricevere e formalizzare le proteste dei cittadini contro eventuali abusi commessi dalla Pubblica Amministrazione ossia le tradizionali lungaggini dei procedimenti, le negligenze, gli smarrimenti di documentazione, ecc.
-CONSULTA DELLE FRAZIONI- Organo con potere consultivo, liberamente eletto, che potrebbe affiancare il Consiglio Comunale coadiuvandolo in deliberazioni concernenti le scelte operate per le piccole frazioni della Città(S. Andrea-S.Erasmo-Giov. Paolo I°) -
REFERENDUM – Approvazione di un regolamento di esecuzione per l’Istituto del Referendum previsto dall’art. 33 dello Statuto cittadino.
Altri Comuni hanno reso obbligatoria, in tutti i procedimenti per l’adozione di provvedimenti amministrativi di interesse generale, la consultazione preventiva degli interessati che si svolge attraverso l’invio di materiale documentato con richiesta di suggerimenti o pareri, oppure a mezzo di pubbliche riunioni con coloro che possono essere lesi nei propri diritti o interessi legittimi da un atto amministrativo (associazioni-Sindacati ovvero Organizzazioni che, per Legge o per Statuto, operino per la rappresentanza o la difesa degli interessi di gruppi di cittadini).
AMBIENTE
Impegno del Comune - al fine di tutelare la salute degli individui e della collettività e garantire la partecipazione degli stessi alle scelte in materia di smaltimento rifiuti – a sottoporre a Referendum consultivo vincolante , art, 33 dello Statuto cittadino-:
1)     la permanenza , o meno, sul territorio comunale, dello STIR diventato ormai una discarica a cielo aperto per i rifiuti provenienti da Napoli;
2)     l’adozione di ogni provvedimento amministrativo in materia di dislocazione , sul territorio cittadino, di qualsiasi discarica di rifiuti e/o procedimento industriale di combustione, incenerimento dei rifiuti solidi urbani (compresi dissociatori molecolari e  ossigenatori di scarti)” .

Aumentare la raccolta differenziata e ridurre la quantità dei rifiuti da conferire in discarica.
1.      Distribuzione, ai grandi condimini della città , in comodato gratuito, delle compostiere domestiche. La compostiera è un contenitore di 320 litri di colore verde scuro dove è possibile gettare rifiuti organici e biodegradabili : foglie, erba, cenere, fondi di caffè, filtri di tè, gusci di uova o di noci. Dentro la compostiera, in presenza di ossigeno e microrganismi, gli scarti si trasformano in compost, ovvero un ottimo fertilizzante da usare per piante e fiori, tutto ingombrando poco spazio e senza esalazioni di cattivi odori.
2.      Obbligare all’uso di sacchetti leggeri e riciclabili per la vendita dei prodotti da banco e per la frutta e verdura, attualmente confezionata su ingombranti quanto inutili vassoi etti.
3.     Imporre, per molti prodotti igienici e sanitari, confezioni ridotte al minimo, già in commercio; oppure lo “spacchettamento” del prodotto alle casse.
4.     Disporre,per i beni durevoli, il ritiro dell’imballaggio alla consegna. Gli esercizi commerciali e i loro fornitori dovranno attivare, con il concorso delle rispettive associa­zioni e delle Camere di commer­cio, canali di invio degli imballaggi recuperati direttamente agli im­pianti di trattamento o di imbottigliamento, senza gravare sulla raccolta dei rifiuti domestici (è la co­siddetta “logistica di ritorno “) .
5.     Incentivare l’uso di contenitori a rendere ( come avviene in molti Paesi Europei ) per tutti i liquidi alimentari (compresa l’acqua minerale, di cui in Italia c’è un consumo smodato per l’inidoneità degli acquedotti) .
6.     Disincentivare i prodotti usa e getta  con imposte addizionali ad hoc (un anticipo sugli oneri di smaltimento) o sovvenzionando il consumo di prodotti alternativi riusabili.
Gerardo D’Amore