sabato 21 maggio 2011

"Uniti per Esistere": una grande affermazione politica ed una scelta naturale per il ballottaggio

sabato 21/05/2011 21:46
'redazione@interno18.it'
Spett.le Redazione Interno18,
onde evitare vane attese da parte della stampa, Vi comunichiamo che da alcune ore abbiamo deciso di non apparentarci con nessuno dei candidati sindaci per il prossimo ballottaggio. Nelle prossime ore comunicheremo, mediante un manifesto, ai cittadini sammaritani ed ai nostri elettori tale decisione che, in verità, rappresenta una scelta naturale e logica della nostra azione politica.
Siamo soddisfattissimi del risultato elettorale, essendoci proposti sin dall’inizio della campagna elettorale di superare il 3% (4,08% per il nostro candidato Sindaco prof. De Felice, e il 3,68% per la nostra Lista “Uniti per Esistere”), ed eleggere al Consiglio Comunale un nostro rappresentante. Ebbene, abbiamo raggiunto entrambi gli obiettivi, che rappresentano un fatto storico nel panorama politico sammaritano: per la prima volta una lista civica, costituita da candidati che mai avevano partecipato ad una campagna elettorale, elegge da sola un proprio rappresentante in Consiglio Comunale, senza appoggiare un sindaco di coalizione. Inoltre abbiamo imposto in campagna elettorale i temi che più stavano a cuore alla nostra Città, vale a dire: il problema del digestore anaerobico a S.Maria e i gravissimi problemi ambientali delle nostre Periferie, a partire dal Rione Sant’Andrea, nonché la necessità di una maggiore trasparenza fra amministrazione della cosa pubblica e cittadini, nonché i temi del lavoro, della rivalutazione del nostro patrimonio culturale ai fini di un maggiore impulso al turismo, per agevolare il commercio di qualità, del ripristino e la riattazione delle strade e del patrimonio immobiliare del centro storico …
Forti del risultato ottenuto, profonderemo ancora un maggiore impegno a proseguire la nostra battaglia politica, per continuare ad essere sempre più orgogliosi della nostra Santa Maria Capua Vetere!
Cordiali Saluti
Dott. Antonio Merola
Delegato della Lista Civica “Uniti per Esistere”

martedì 10 maggio 2011

Appello ai cittatini sammaritani: Assemblea pubblica a piazza can. di Monaco


Una risposta al Presidente della regione Campania


lo STIR di S.Maria C.V.
Spett.le Direttore Responsabile del “Corriere di Caserta”
Fax n. 0823/584663

Gentile Direttore,
l’articolo apparso oggi sul Suo giornale, a firma della dott.ssa A. Giannattasio (pag. 16 “Rifiuti, lo Stir non crea danni alla città”), merita delle precisazioni, non certo per il pezzo giornalistico in sé, ma per le parole del Presidente della Regione che assumono, specie a quasi una settimana dal voto nella nostra Città, più un sapore propagandistico che una posizione “pro veritate” circa le problematiche ambientali che affliggono Santa Maria Capua Vetere.
Io stesso posi la questione del digestore anaerobico, in uno dei primi incontri (il 18 Aprile) tra candidati Sindaci presso la sala consiliare di S.Maria C.V.. In quell’occasione il prof. De Felice rese noto il provvedimento della Regione Campania sulla costruzione nello STIR di S.Maria C.V. del digestore anaerobico e pose delle domande ben precise, che a tuttora restano inevase, come  allo stesso modo restano senza risposta alcune interrogazioni di alcuni Consiglieri regionali al Presidente Caldoro.
D’altra parte, se la storia ci insegna qualcosa, quando circa 10 anni fa partì l’impianto per il CDR (combustibile da rifiuti) a Santa Maria, noi cittadini notammo (di ciò il prof. De Felice, da tecnico/chimico, fece testimonianza e denuncia) che addirittura anche in fase progettuale, l’impianto non produceva combustibile, ma era solo un sito per tritovagliare ed impacchettare i rifiuti tal quale (ecco perché oggi giustamente si chiama STIR, Stabilimenti di Tritovagliatura ed Imballaggio Rifiuti). Quindi, prima CDR , poi STIR, ora  Impianto di Digestione Anaerobica?
Vorremmo ribadire ai politici che hanno responsabilità istituzionali (Caldoro in primis),  appunto le domande che a tuttora restano inascoltate:
  1. Per quale motivo  si vuole procedere alla realizzazione di digestori anaerobici (75.000 tonnellate di rifiuti umidi all’anno da sversare nell’ex CDR, ora chiamato STIR) ex novo abbandonando l’ipotesi di valorizzare quelli già esistenti? 
  2. Si è proceduto ad una valutazione di impatto ambientale relativamente alla realizzazione di impianti ex novo di digestione anerobica della frazione organica nei pressi degli Stir?
  3. Si è a conoscenza del fatto che l’impianto Stir di Santa Maria Capua Vetere dista poche centinaia di metri dal centro abitato, dalle scuole e dalla Casa Circondariale?
  4. Che lo stoccaggio, la movimentazione di migliaia di tonnellate di rifiuti organici e altri materiali fermentescibili determinano  un grave impatto olfattivo e altre forme di inquinamento che peggiorano la qualità dell’aria già compromessa?
  5. Sono stati informati i cittadini su qual è il guadagno in termini di tutela dell’ambiente, per esempio in termini di non incremento della concentrazione d’anidride carbonica nell’atmosfera?
  6. E’ stata informata la cittadinanza circa le misure prese riguardo al trasporto, l’immagazzinamento e la pulizia del gas prodotto dal sistema di trattamento, in modo da chiarire che un eventuale vantaggio  per la comunità (produzione di gas metano dai rifiuti organici) è ottenuto senza disagi per la popolazione che ospita l’impianto?
Inoltre, perché un impianto così grande? Visto che in Italia non ve ne è neanche uno di tali dimensioni? Perché invece di un impianto da 75.000 tonnellate all’anno, non se ne fanno 10 da 7.500?
Caro Direttore, se a questo aggiungiamo che, contrariamente a quanto promesso dal candidato sindaco avv. Simoncelli nei primi incontri della campagna elettorale, i vertici politici regionali non hanno fornito i chiarimenti richiesti,  possiamo affermare che la “filiera-ragnatela” Provincia-Regione-Stato ci ha fatto un altro regalo!
Grato per cortese cenno di riscontro sul Suo Giornale, colgo l’occasione per inviare cordiali saluti.

S.Maria C.V., 08/05/2011
Dott. Antonio Merola
Delegato della Lista “Uniti per Esistere”
tel.fax: 0823/890289; email: antoniomerola@libero.it


domenica 1 maggio 2011

Mentre il PDL si contorce contro parte di se stesso e il Presidente della Provincia, Santa Maria Capua Vetere viene espugnata: le domande inevase e un nuovo laurismo nella Città del Foro?


Al famoso adagio di Tito Livio stavamo pensando, “quando a Roma si discute, Sagunto viene espugnata”, mentre leggevamo le dichiarazioni di ieri dell’on. Romano, circa le convulsioni contro una parte del proprio partito e contro il presunto tradimento sammaritano del Presidente della Provincia di Caserta (http://interno18.it/politica/19700/romano-non-abbandona-faro-vincere-simoncellie-poi-apre-luigi-falco).
Non siamo avvezzi, né tantomeno vogliamo mettere il naso nelle guerre politiche all’interno del PDL, se tali guerre non avessero delle ricadute drammatiche nella nostra Città.
L’uno contro l’altro, questo contro quello, nomine clientelari in enti parastatali ed ASL, rendono sempre più distante siffatta classe politica dai problemi serissimi di Santa Maria.
Il presidente del Consiglio Regionale, on. Romano, deve ancora delle risposte alla nostra Città, tenuto conto che, pur essendo il mentore di Simoncelli, quest’ultimo ha riconosciuto in più occasioni di essere all’oscuro di svariati problemi sammaritani (infatti ha più volte affermato di mancare da S.Maria da alcuni anni), ma su uno di essi in particolare il candidato sindaco sembra cadere dalle nuvole: la gravissima questione ambientale che affligge S.Maria e le sue Periferie.
Ecco le domande che a tuttora restano inevase a proposito della prossima costruzione dell’impianto di digestione anaerobica di rifiuti organici a S.Maria, come documentato sul sito della Regione Campania e come richiesto in alcune interrogazioni al Romano stesso:
  1. Per quale motivo  si vuole procedere alla realizzazione di digestori anaerobici (75.000 tonnellate di rifiuti umidi all’anno da sversare nell’ex CDR, ora chiamato STIR) ex novo abbandonando l’ipotesi di valorizzare quelli già esistenti? 
  2. Si è proceduto ad una valutazione di impatto ambientale relativamente alla realizzazione di impianti ex novo di digestione anerobica della frazione organica nei pressi degli Stir?
  3. Si è a conoscenza del fatto che l’impianto Stir di Santa Maria Capua Vetere dista poche centinaia di metri dal centro abitato, dalle scuole e dalla Casa Circondariale?
  4. Che lo stoccaggio, la movimentazione di migliaia di tonnellate di rifiuti organici e altri materiali fermentescibili determinano  un grave impatto olfattivo e altre forme di inquinamento che peggiorano la qualità dell’aria già compromessa?
  5. Sono stati informati i cittadini su qual è il guadagno in termini di tutela dell’ambiente, per esempio in termini di non incremento della concentrazione d’anidride carbonica nell’atmosfera?
  6. E’ stata informata la cittadinanza circa le misure prese riguardo al trasporto, l’immagazzinamento e la pulizia del gas prodotto dal sistema di trattamento, in modo da chiarire che un eventuale vantaggio  per la comunità (produzione di gas metano dai rifiuti organici) è ottenuto senza disagi per la popolazione che ospita l’impianto?
Un’altra domanda, collegata alle domande di cui sopra, sorge spontanea e riguarda il Presidente della Provincia di Caserta. La notizia l’abbiamo apprese sempre dall’ottimo Interno18 (http://interno18.it/attualita/19691/rifiuti-la-provincia-abbassa-la-tariffa-lo-smaltimento-nello-stir).
Fermo restando che è un po’ difficile che la Provincia possa abbassare la TARSU, essendo una tassa comunale, dobbiamo deplorare  questo tentativo, che appare un po’ maldestro specie nel vivo di una campagna elettorale nella nostra Città, da parte della Giunta provinciale, di approvare un provvedimento che stabilisce di abbassare “… l’importo della nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti presso la discarica “Maruzzella” in San Tammaro o lo STIR di Santa Maria Capua Vetere…”.
A noi sembra una elemosina che somiglia ad una larvata forma di laurismo, vale a dire una forma di clientelismo e di paternalismo, simile all’opera politica di Achille Lauro, il monarchico che negli anni cinquanta a Napoli elargiva piccoli doni (i famosi pacchi) ai napoletani in cambio del voto.
A noi effettivamente tutto ciò sembra un “pacco”, cioè un po’ una fregatura/bidone.
Dott. Antonio Merola 
 Delegato della lista “Uniti per Esistere”