martedì 15 febbraio 2011

"Concerto d'Amore per la Terra dei Fuochi", Palamaggiò, 25 Febbraio 2011

La Terra che ci nutre, ci alleva, ci accompagna, merita rispetto:
è da stolti pensare che il degrado ambientale non comporti il degrado dell’ uomo e della sua Salute.
L’Associazione dei Medici per l’Ambiente, che sostiene questa iniziativa, ha dimostrato che solo la Prevenzione Primaria del suolo, dell’aria, dell’acqua, salvaguarda il nostro benessere, non solo fisico, ma anche mentale. Oggi non si osservano più cause ambientali che provocano patologie acute, infettive, carenziali, ma più subdolamente si registrano alterazioni endocrine, immunologiche, oncogene che trasformano il nostro organismo.
Recenti evidenze scientifiche  dimostrano che i vari tipi di inquinamento alterano il nostro epigenoma, trasmettendo danni irreversibili alle generazioni successive, in nome delle quali DOBBIAMO OPPORCI CON FORZA  AL DEGRADO AMBIENTALE E ALLE SUE SCELLERATE MANIPOLAZIONI.
Questa splendida terra è stata massacrata dai rifiuti tossici provenienti da ogni parte d’ Italia, dai “troppi” rifiuti solidi urbani volutamente lasciati tal quale, dai mille roghi che danno l’illusione della sparizione della munnezza, dai milioni di euro spesi per discariche e impianti palliativi di breve durata.
Il fallimento della gestione politico-amministrativa, l’affarismo delle lobby industriali e della malavita e il degrado morale nei confronti del bene comune ci spinge ad invertire immediatamente la rotta in Campania.
Un concerto d’Amore che dimostra la sincera proposta per un AMBIENTE PIU’ SANO, rinnova la dignità civile delle cento associazioni che partecipano e genera emozioni di appartenenza per una svolta rivoluzionaria.
Gaetano Rivezzi (Coordinatore regionale dei Medici per l’Ambiente) e
il Comitato per il concerto d’Amore per la Terra dei Fuochi 
http://concertoterradeifuochi.wordpress.com/ 

sabato 5 febbraio 2011

Perché siamo qui?

Una sintesi del discorso che il Presidente Emerito della Corte Costituzionale terrà oggi alla manifestazione di Libertà e Giustizia a Milano


"Perché siamo qui? Che cosa abbiamo da dire, da chiedere? Niente e tutto. Niente per ciascuno di noi, tutto per tutti. Non siamo qui nemmeno come appartenenti a questo o quel partito, a questo o quel sindacato, a questa o quella associazione. Ciò che chiediamo, lo chiediamo come cittadini. Chi è qui presente non rappresenta che se stesso. Per questo, il nostro è un incontro altamente politico, come tutte le volte in cui, nei casi straordinari della vita democratica, tacciono le differenze e le appartenenze particolari e parlano le ragioni che accomunano i nudi cittadini, interessati alle sorti non mie o tue, ma comuni a tutti. Non siamo qui, perciò, per sostenere interessi di parte. Ma non siamo affatto contro i partiti. Anzi, ci rivolgiamo a loro, di maggioranza e di opposizione, affinché raccolgano il malessere che sale sempre più forte da un Paese in cui il disgusto cresce nei confronti di chi e di come governa; affinché i cittadini possano rispecchiarsi in chi li rappresenta e sia rinsaldato il rapporto di democrazia tra i primi e i secondi, un rapporto che oggi visibilmente è molto allentato.

Nulla abbiamo da chiedere per noi. Non chiediamo né posti, né danaro. Non siamo sul mercato. È corruzione delle istituzioni l'elargizione di posti in cambio di fedeltà. E' corruzione delle persone l'elargizione di danaro in cambio di sottomissione e servizi. Crediamo nella politica di persone libere, non asservite, mosse dalle proprie idee e non da meschini interessi personali per i quali si sacrifica la dignità al carro del potente che distribuisce vantaggi e protezione. Anzi, chiediamo che cessi questo sistema di corruzione delle coscienze e di avvilimento della democrazia, un sistema che ha invaso la vita pubblica e l'ha squalificata agli occhi dei cittadini, come regime delle clientele. I cittadini che ne sono fuori e vogliono restarne fuori chiedono diritti e non favori, legalità e non connivenze, sicurezza e non protezione. Non accettano doversi legare a nessuno per ottenere quello che è dovuto. Vogliono, in una parola, essere cittadini, non clienti e non ne possono più di vedersi scavalcati, nella politica, negli affari, nelle professioni, nelle Università, nelle gerarchie delle burocrazie pubbliche, a ogni livello, dal dirigente all'usciere, non da chi merita di più, ma da chi gode di maggiori appoggi e tutela..." 

GUSTAVO ZAGREBELSKY 
http://www.repubblica.it/politica/2011/02/04/news/le_notti_di_arcore_e_la_notte_italiana-12042124/index.html?ref=search

Se tutti i canditati alle prossime elezioni amministrative a S.Maria potessero far tesoro delle suddette parole... 
Antonio Merola