lunedì 2 gennaio 2012

NO AL DIGESTORE ANAEROBICO: CONFERENZA DIBATTITO 8 GENNAIO 2012 – ORE 17:30, Salone degli Specchi di S.Maria C.V.


NO AL DIGESTORE ANAEROBICO: CONFERENZA DIBATTITO
8 GENNAIO 2012 – ORE 17:30
SALONE DEGLI SPECCHI (TEATRO GARIBALDI) SANTA MARIA CAPUA VETERE
Intervengono:
Antonio Marfella
(Tossicologo-Oncologo Istituto Tumori - Napoli)
Vincenzo Cenname
(Sindaco di Camigliano Comune Virtuoso in Provincia di Caserta)
Francesco Girardi
(Ingegnere per l’ambiente e il territorio Energy Manager presso la Provincia di Lucca e il Comune di Capannori)
Vincenzo De Felice
(Professore Università del Molise - Chimico Industriale)
Il Piano Gestione Rifiuti della Provincia di Caserta prevede la realizzazione di un digestore anaerobico a Santa Maria Capua Vetere destinato a trattare fanghi di non ben specificata natura.
Il digestore sarà realizzato a poche centinaia di metri dal centro abitato, a pochi chilometri da
preesistenti bacini di smaltimento come la discarica “Maruzzella” e all’interno dell’impianto CDR/STIR, raccogliendo da esso la FOS piena zeppa di rifiuti speciali e solidi non organici.
L’impianto in questione, un gigante da circa 100.000 tonnellate annue, è l’ennesima soluzione
tecnologica calata dall’alto col consenso e la benedizione di molti partiti con l’obiettivo dello smaltimento di fanghi, in modo devastante per l’Ambiente, con l’unico fine di arricchire lobby affaristiche della peggiore specie che hanno ridotto gran parte della Piana Campana, tra cui la nostra Città, in zone da risanare ambientalmente e da bonificare. Lo scempio ambientale proposto alla nostra Città dal Piano Provinciale e lo sperpero di denaro pubblico ad esso connesso, possono essere evitati utilizzando digestori di più piccola e consona taglia in parte già esistenti sul territorio provinciale e attuando virtuose politiche di riduzione a monte dei rifiuti.
L’attuazione del Piano Provinciale così impostato NEGA ogni possibilità di attivazione di queste azioni virtuose nel breve e lungo termine da parte delle popolazioni così sottoposte a rischio epidemia perenne. RIDUZIONE / RIUSO / RACCOLTE DIFFERENZIATE / RICICLO E COMPOSTAGGIO CONTROLLATO SONO L’UNICA STRADA DA SEGUIRE COME DIMOSTRANO LE POSITIVE ESPERIENZE DEI COMUNI ITALIANI CHE HANNO ADERITO ALLA STRATEGIA “RIFIUTI ZERO”.
Consulta Cittadina per l’Ambiente
Con il Patrocinio del Comune di S. Maria Capua Vetere
Punti programmatici:
1) No ai grandi impianti pericolosi   La strategia che prevede la chiusura del ciclo rifiuti tramite le tecnologie di termovalorizzazione,digestione anaerobica o gassificazione è da considerarsi fallimentare oltre che dannosa per i territori e le popolazioni che vi abitano. Le tanto decantate logiche dell'ecosostenibilità,del risparmio tramite la filiera corta,cozzano in maniera imbarazzante con la realizzazione di questi mega impianti (buoni solo a rimpinguare le tasche di chi li costruisce e di chi li gestisce).
2) Raccolta differenziata porta a porta a gestione comunale,filiera corta: organizzare una raccolta differenziata "porta a porta", che appare l'unico sistema efficace di Raccolta Differenziata in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, il cui ritiro e' previsto secondo un calendario settimanale prestabilito


3) Trattamento della frazione organica da Raccolta Differenziata: Compostaggio. Realizzazione di piccoli impianti di compostaggio distribuiti strategicamente in tutta la Provincia,da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori,in modo da contenere le spese di trasporto.
Favorire il compostaggio domestico per le famiglie che dispongono di orto o giardino


4) Conversione degli impianti STIR in impianti atti a separare meccanicamente il "multilaterale" Realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD, impedire che rifiuti tossici possano essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua.
5) Riciclaggio: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali (e potenziamento di quelle già esistenti), finalizzato al reinserimento degli stessi nella filiera produttiva.

6)   Allestire Centro di raccolta/isola ecologica in cui è possibile conferire, oltre ai rifiuti riciclabili, anche le tipologie di rifiuti che non possiamo separare in casa: ingombranti (materassi, poltrone, divani, mobili, scaffali), elettrodomestici, inerti in piccole quantità (calcinacci, mattoni, residui di lavorazioni edilizie), legno (tavolati, ramaglie, mobili, cassette…), metalli ferrosi e non ferrosi, carta e cartone, plastica, vetro in lastre, sfalci e potature.

7) Riduzione dei rifiuti: diffusione di presse volumetriche e distributori di detersivi alla spian presso i grandi distributori,maggiori controlli circa l'adempimento regolare della Raccolta Differenziata presso gli stessi, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica con sporte riutilizzabili.