domenica 15 luglio 2012

La CEI e la terra dei fuochi: un'inchiesta dell'Avvenire

Un'importante inchiesta dell'Avvenire, organo ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana, sulla nostra martoriata terra, ha l'importante pregio di rendere noto ad una vastissima opinione pubblica, cattolica e della grande stampa, un problema che sembrava relegato solo ai cosiddetti addetti ai lavori, come le associazioni ambientalistiche e la magistratura. Anzi, come osserva il mio amico Antonio Marfella, oncologo ed "Apostolo della Munnezza", questo giornale ha centrato il problema che lui va sostenendo da anni: non sono solo i rifiuti solidi urbani a devastare le nostre terre, ma l'infame commercio dei rifiuti industriali che vengono interrati ed incendianti, con produzione di fumi tossici e liberazione nell'aria di veleni che attentano alla nostra salute e causa il picco di neoplasie nel cosiddetto triangolo della morte. Tale commercio infame rende profitti alla camorra casalese ben più alti rispetto al traffico di droga e le altre attività criminali di Gomorra. Stranamente l'inchiesta non cita l'importante sito laterradeifuochi.it che quotidianamente documenta gli incendi dei rifiuti sulle nostre terre come meccanismo ignobile di dismissione dei rifiuti urbani ed industriali. Come pure l'intervista al procuratore Ceglie omette di citare il fallimento dell'inchiesta Cassiopea, nella quali molti responsabili della devastazione ambientale, mediante l'interramento e lo scarico abusivo di rifiuti pericolosi, sono stati assolti per prescrizione del reato di traffico illegale di rifiuto. Ma comunque bisogna apprezzare almeno lo sforzo della grande stampa e, nel caso di specie, del mondo cattolico nella denunzia e documentazione dell'assassinio perpetrato alle nostre terre. http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/campania-violata-6.aspx