venerdì 9 settembre 2011

CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE?

 E’ ancora troppo presto per poter formulare un giudizio sull’operato della nuova Amministrazione  oppure è già  possibile sin da ora capire quale sarà il suo indirizzo?
A coloro che si sono affrettati a stroncarla strumentalmente sul nascere, è stato risposto che la precedente Giunta ha fatto di peggio. Ma possiamo continuare ad accontentarci del  “meno peggio” dopo  una campagna elettorale effettuata all’insegna del  “meglio” ?
“ Senza vento l’aria sarebbe stata uno stagno putrido, ma anche le ventate risanatrici trascinano con sé tante porcherie”. Il Gattopardo
L’avallo di scelte fatte altrove circa l’ubicazione del Tribunale è stato un brutto scivolone. Qualcuno sussurra che la decisione al riguardo sia stata presa sotto ricatto , qualcun altro che sia la conseguenza di una dialettica interna tra gli alleati che compongono la maggioranza (ci risiamo?), è certo, però, che costituisce un viatico non lusinghiero e di cattivo auspicio. Nella liturgia ricevere il viatico significa accogliere la comunione amministrata ai moribondi.
Le tante censure dell’operato dei dirigenti comunali , dipinti come una “casta” ,  si sono risolte con il sollevamento del Comandante dei VV.UU. individuato forse, come leader indiscusso di quella borghesia burocratico-amministrativa che si diceva inquinasse la vita delle nostre Istituzioni locali. Si è pensato  di allontanare il capofila per rendere inoffensivo il gregge? 
Se così non fosse, però, il dirigente rimosso assumerebbe il profilo di “capro espiatorio” ingenerando , peraltro, nei cittadini, anche una certa simpatia di solito provata per colui che paga per tutti , anche per colpe non sue.
Che dire , infine, dei diritti di cittadinanza sviliti dalle precedenti Amministrazioni?
Il sito Web del Comune non viene aggiornato con tempestività e gli unici interventi , in materia , effettuati in questo periodo di inizio consiliatura, sono stati i Consigli Comunali aperti al pubblico e la convocazione di esponenti della c.d. “società civile” su problematiche ambientali. Probabilmente le precedenti Giunte , nemiche, come i Politburo sovietici, di ogni forma di partecipazione e trasparenza, si sarebbero ben guardate dall’adottare questi strumenti che, a prima vista, sembrano insufficienti per autorizzare a credere in un’inversione di tendenza.  Era lecito, considerate le premesse , attendersi di più.
D’altronde cos’altro è rimasto da decidere ai Comuni?
Raccolta e smaltimento rifiuti sono, ormai, di pertinenza di Province e Regioni, la permanenza o meno dei presidi sanitari e giudiziari non rientrano, stricto sensu, nelle attribuzioni dei Comuni, la riscossione dell’ICI è stata fortemente circoscritta dall’esenzione della prima casa.
La spazialità urbana , un tempo espressione dell’autonomia amministrativa, ( “lo spazio è la forma che si dà la luce” diceva  Tommaso d’Aquino) è oggi quasi tutta cementificata . Infatti le direttrici di sviluppo della nostra città o sono impraticabili per la presenza di funzioni indesiderate( come S.Andrea) o sono già sature fino al limite massimo e senza più soluzione di continuità ( via Appia- direzioni di  Capua e Caserta).
Rimane  ancora da sfruttare qualche ettaro di terreno che ci separa da Sant’Angelo in Formis , qualche area industriale dismessa ( Tabacchificio- ex Siemens) , l’ex Mulino Parisi e il Politeama . Poi,  una volta esauriti anche questi suoli ( e pare ci siano già progetti esecutivi anche se non ben definiti e non ancora resi pubblici),  non ci resterà altro ad eccezione di Villa Comunale e Incremento Ippico per i quali al momento non emergono interessi speculativi (forse in futuro…. ) Ecco a cosa servirebbe l’approvazione di un P.U.C. : solo ad evitare la sostituzione del monumento a Garibaldi con un bel condominio nuovo fiammante. 
Allora, la critica agli atti di governance passati (suggeriti dal mercato e dalle clientele)   avrebbe dovuto tradursi , senza indugio, in uno sforzo di restituire visibilità e parola a chi vuole sottrarre alla politica la proprietà esclusiva e privata dei beni comuni prodotti da tutti e arginare, così, il fenomeno sconcio del lenocinio, più esteso di quello della prostituzione (oggi , a differenza del passato, ogni “escort” appare protetta da una serie di “papponi”).
Si “sarebbe potuto” approntare una serie di provvedimenti senza costi o a costi molto contenuti che avrebbero dato, nell’immediato, il senso di un cambiamento e permesso di uscire da un dibattito tutto interno alle stanze del Governo:.  
  • Approvazione del Regolamento attuativo per poter svolgere i Referendum comunali previsti dall’art. 33 dello Statuto cittadino già predisposto dal Commissario governativo.(Quanto ancora bisogna aspettare?).
  • Creazione di una Consulta per l’ambiente con la partecipazione del Comune di San Tammaro sede di una discarica e di analogo organismo per la gestione dei servizi sociali tramite modalità pubbliche.
  • Rivendicazione , di concerto con altri Enti locali, dell’istituzione, da parte dell’ASL, di un Registro dei tumori provinciale ( v. disposizioni adottate dalla Giunta Regionale – nella Seduta del 17 luglio 2007 - Deliberazione N. 1293).
  • Approvazione , in sede di Consiglio Comunale, del vincolo di destinazione delle residue aree dismesse da riservare ad insediamenti esclusivamente industriali o, dopo opportuna riqualificazione, a  sedi di spazi e servizi necessari alla collettività come centri di aggregazione sociali, impianti sportivi e scolastici, verde pubblico.
  • Decentramento, presso i quartieri IACP e Sant’Andrea, di funzioni amministrative.
  • Nuovo piano di circolazione per la zona C1 Nord da redigere recependo le indicazioni del comitato di quartiere.
Per riassumere, noi tutti vorremmo tanto evitare disperatamente di pervenire alle stesse conclusioni di Giuseppe Tomasi di Lampedusa : «e dopo tutto sarà diverso, ma peggiore».
Gerardo D’Amore                                       09/09/2011