lunedì 13 agosto 2012

A quando l'immortalità?




Un vecchio adagio diffuso tra noi medici recita: un tempo i pazienti chiedevano aiuto ai medici, successivamente hanno chiesto di essere guariti ... oggi chiedono l'immortalità! 
Non si può negare che tra di noi, come in tutte le arti e i mestieri, vi sia un'area talvolta inaccettabile di sciatteria. Ma al tempo stesso oramai sta diventando veramente una caccia alle streghe il ricorrere contro la classe medica per un mero business. A tal proposito l'ennesima pubblicità di uno pseudo studio legale su la 7 ne è l'ennesima riprova. 
Una bellissima inchiesta del "Corriere della Sera", del Giugno ultimo scorso, a firma di Gian Antonio Stella (ricordate? Insieme a Rizzo, è l'autore del bestseller "la casta"),  "l'assedio legale a medici e pazienti", sugli errori sanitari GONFIATI per indurre i malati a fare causa (ora con piacere vi regalo il link: http://www.corriere.it/cronache/12_giugno_17/stella-medici-assedio-legale_8e408652-b844-11e1-805f-afc166872c0c.shtml), credo sia abbastanza esaustivo circa l'argomento di cui discutiamo. 
Di questa inchiesta, un particolare, tra gli altri, mi ha profondamente colpito. Niente di meno, vi è una Commissione parlamentare specifica sugli abusi in sanità! Presieduta da Leoluca Orlando! Un dato per tutti: su 50.000 presunti errori sanitari, ben il 98,8% hanno visto i medici totalmente innocenti!! 
Allora, di grazia, di cosa stiamo parlando?
Codesti pseudo studi legali pescano nel torbido, fondandosi sulle paure e sui pregiudizi popolari. Spesso non sono neanche avvocati, ma gentaglia spesso dedita a truffe assicurative. Mi risulta che alcune agenzie di pratiche assicurative, con una semplice domandina al Comune, iniziano la loro attività inseguendo i malati negli Ospedali. Ovviamente, si trova sempre qualche medico legale connivente - a proposito, i medici legali a quali rischi professionali possono andare incontro? -. 
Sul sito dell'Associazione dei Medici Accusati di Malpractice Ingiustamente (AMAMI), vi sono molte storie di medici accusati ingiustamente, spesso drammatiche, a volte grottesche - come il chirurgo che si rifiuta di operare un paziente che aveva precedentemente denunciato un suo collega. E poi, l'impatto sulla spesa sanitaria per la cosiddetta medicina difensiva ... 
Bisogna di nuovo ricreare l'antica e nobile alleanza tra medici e pazienti, rinvigorire il patto di fiducia tra cittadino ammalato ed operatore sanitario, perché l'obiettivo etico finale è curare la persona con prudenza, perizia e scienza, applicando da un lato la medicina basata sulle evidenze, dall'altro dando pieno valore all'esperienza ed alla sensibilità del singolo medico. Il fine è curare il disagio, l'immortalità è un'opzione che appartiene a maghi e fattucchiere.