domenica 2 agosto 2009

CHE FINE HA FATTO IL NOSTRO CDR? QUALCUNO HA, FORSE, PENSATO DI RICONVERTIRLO IN DEPOSITO DI RIFIUTI INDUSTRIALI?


In questi giorni nella città di S.Maria C.V. sono stati recapitati i bollettini per il pagamento della T.A.R.S.U., tassa di smaltimento dei rifiuti , relativa all’anno 2008 quando l’emergenza rifiuti (con cumuli di spazzatura che arrivavano ai piani alti delle abitazioni lasciati nelle strade per mesi interi) rasentò il disastro ambientale.
Ci viene, quindi, imposta una gabella per un servizio non reso.
Mentre sfogliavo gli avvisi di pagamento,scandalizzandomi per l’importo dovuto(tra i più alti d’Italia), il pensiero è corso immediatamente all’impianto di CDR situato in località Sant’Andrea dei Lagni la cui sopportazione doveva essere ripagata con il versamento di una quota di ristoro. Che fine hanno fatto quei soldi?
GIA’, IL CDR . L’AVEVAMO PROPRIO DIMENTICATO.
Sorto senza consultare la popolazione residente (quando si dice la democrazia!) per convertire circa 400-500 tonnellate di rifiuti al giorno, ne lavorava realmente 1.800-1.900. Più volte chiuso dalla Magistratura a causa della acclarata mancanza dei prescritti requisiti di sicurezza , ma sempre riaperto in conseguenza delle varie emergenze susseguitesi nel tempo. Oggetto di accertamenti giudiziari per il reato di truffa e danno ambientale. Il nostro olfatto è ancora terribilmente offeso dalla puzza che sprigionava per la creazione di “ balle di rifiuto secco tal quale ( c.d. ecoballe), falsamente qualificate come Cdr ”. Declassato , poi, ad impianto di tritovagliatura e trasformato in una vera e propria discarica a cielo aperto senza averne le caratteristiche sanitarie ed ambientali.
Ho appreso nel giugno scorso che i carabinieri del NOE di Caserta, a seguito di un controllo presso l'ex CDR di Santa Maria Capua Vetere, hanno constatato, la presenza di un autotreno, deputato al prelievo ed al trasporto delle balle, carico di numerosi rifiuti speciali costituiti da pneumatici fuori uso.
Siccome sono stato abituato, nel corso del tempo, a riscontrare che, spesso in terra di Gomorra, i movimenti della criminalità organizzata, anticipano di poco quelli delle Istituzioni presenti sul territorio (quasi sempre preoccupate di legalizzare comportamenti ritenuti, fino a poco tempo prima, delittuosi) mi è venuto di pensare che forse il destino del cdr era stato già decretato.
Vuoi vedere, mi sono detto, che lo stabilimento subirà un ulteriore “adattamento” e sarà adibito, in cambio di un altro piatto di lenticchie, a deposito per lo smaltimento di rifiuti industriali ancora più pericolosi di quelli solidi urbani per il danno arrecato alle falde acquifere? La capacità di smaltimento legale dei rifiuti industriali oscilla tra il 30% e il 40% senza voler considerare che, al riguardo, si è sviluppato un fiorentissimo mercato "parallelo" gestito dalle cosiddette "ecomafìe".
Vigiliamo affinchè ciò non avvenga e non nascano altri mostri.
Nel duello sulla spazzatura fra Comune e Governo si è inserita la Corte Europea per i diritti dell´uomo con sede a Strasburgo che ha accolto, con procedura d´urgenza, un ricorso mirante ad ottenere, a favore dei cittadini campani, un rimborso per i danni (economici, biologici ed esistenziali) subìti durante l´emergenza rifiuti.
Organizziamo, a Settembre, dei banchetti allo scopo di informare la cittadinanza offrendo il supporto legale gratuito. «I diritti dei consumatori dovranno essere sempre più intrecciati alla salute pubblica e alla tutela dell'ambiente».

S.Maria C.V.-CE- 29/07/09
Gerardo D’Amore membro dell’Associazione “AbiTanti attivi”.