venerdì 14 maggio 2010

UN TERMOVALORIZZATORE A S.MARIA CAPUA VETERE? (2)


Lo Spettro di un Termovalorizzatore si aggira per le campagne di Sant'Andrea

Provenendo da Teverola in direzione nord-est, arrivati alla località Spartimento, mentre la Strada Statale 7 - bis devia a sinistra per San Tammaro e Capua, dove si ricongiunge all'Appia, la Provinciale Via Napoli prosegue diritta verso il centro abitato di S. Maria C. V..
La biforcazione molto angolata è inoltre sovrastata dal viadotto delle FS che le viene incontro tenendosi nell'ultimo tratto in parallelo alla provinciale e quindi taglia la statale allo stesso modo.
Al di là della deviazione sui due lati della SS 7 - bis sono ubicati da un lato il carcere mandamentale e dall'altro l'impianto del CdR sorto nel 2001/2002 sull'area dell'ex impianto di trattamento degli RSU: due funzioni il cui traffico indotto ed i cui accessi interferiscono pesantemente con il traffico passante Aversa - Capua.
Da qui si vedono in lontananza le case della nuova periferia del rione Sant'Andrea, l'antico borgo di Sant'Andrea dei Lagni rimasto tagliato fuori da un rapporto organico con la cittadina sammaritana risorta nel settecento sull'Antica Capua, fin da quando, a metà ottocento, fu realizzata la tratta locale della ferrovia Napoli - Roma.
Alle spalle dell'impianto di CdR, compresa tra le due strade che proseguono divaricandosi, si apre l'ultimo spazio dell'ambito territoriale del comune di S. Maria C. V. rimasto ancora agricolo.
Sembra che in questa campagna il neoeletto Presidente della Provincia Domenico Zinzi abbia l'intenzione di ubicarvi un termovalorizzatore dimensionato sul bacino provinciale di produzione dei rifiuti, secondo una certa "visione tecnica" che lo considererebbe opportunamente affiancato al Cdr, impianto destinato per l'appunto alla produzione di combustibile da rifiuti (le famose ecoballe).
A tutta prima sembra un idea buttata lì, frutto dell'improvvisazione personale, che infatti non ha suscitato particolari commenti.
A parte il movimento Speranza Provinciale che immediatamente ha preso posizione contro l'ipotesi del termovalorizzatore, richiamando a Zinzi quali siano viceversa i provvedimenti da prendere per risolvere alla radice la problematica dei rifiuti nella nostra provincia, ed a parte l'associazione Rione Sant'Andrea, che immediatamente ha chiesto al sindaco di S. Maria C. V. chiarimenti in merito al paventato termovalorizzatore che dovrebbe sorgere in prossimità del quartiere, altri, che pur dovrebbero dire qualcosa, per il momento non dicono niente.

L'A. C. di S. Maria C. V. non scopre le sue carte; gli esponenti politici cittadini tacciono.
Noi riteniamo invece che va fatta immediatamente chiarezza per accertare quale fondamento abbiano le voci secondo cui l'idea annunciata in maniera informale dal Presidente della Provincia non è solo una sua brillante invenzione, bensì corrisponde a volontà più ampie e condivise che forse gliel'hanno suggerita; non sottovalutiamo affatto la pericolosa "fattibilità" di un impianto che potrebbero essere in tanti a volere, e del quale forse a nostra insaputa già si parla da tempo in determinati ambienti.
Gli indizi ci sono.
L'area in oggetto è infatti da più di venti anni in attesa di una riclassificazione urbanistica e dunque di una destinazione diversa da quella agricola.
Nel 1988 fu varato un Piano Per Insediamenti Produttivi esteso oltre 300.000 mq, redatto dall'Ufficio Tecnico Comunale, fuori Piano Regolatore e dunque illegittimo: all'inizio fu finanche pubblicato il bando di gara per l'assegnazione dei lotti edificabili... poi non se ne seppe più nulla.
Ma recentemente l'Amministrazione Comunale di S. Maria C. V. presieduta dal sindaco Iodice ha rispolverato quel Piano e lo ha riproposto in Consiglio Comunale.
Evidentemente c'è qualcuno che vuole arrivare alla sua meta a tutti i costi anche a distanza di anni.
Avverso i contenuti tecnici del Piano di cui alla Delib. di adozione n° 52 del 20/07/04, furono presentate formali Osservazioni al Signor Sindaco,al Presidente del Consiglio Comunale, al Direttore del Settore Tecnico Comunale (prot. 25343 del 9 Settembre 2004).
Successivamente, avverso la procedura di approvazione effettuata dalla nuova amministrazione (commissariale in attesa di nuove elezioni) e pubblicata nel BUR Campania n° 46 del 09/10/06, altri cittadini sammaritani (un agronomo, un geologo, un funzionario della P. A.) venne depositata al prot. n° 42690 dell'11/12/06 una circostanziata nota indirizzata al Sindaco e al Direttore del Settore Tecnico.
Non sappiamo con quali risultati sotto il profilo legale (l'A. C. di S. Maria C. V. non ha mai risposto): forse il Piano, nonostante la qualificata opposizione è giuridicamente esistente e valido?
Un fatto è certo: esso è a tutt'oggi inoperante.
Ed infatti, a prescindere dall'iniziativa di contrasto, gli "interessati" hanno un altro e forse più grave problema: a chi rifilare quelle aree non ancora urbanizzate, come aree edificabili a destinazione produttiva, se di operatori in attività produttive non si profila neanche l'ombra all'orizzonte?
Il termovalorizzatore di Zinzi potrebbe essere allora l'"uovo di Colombo", la destinazione ad hoc, la soluzione ideale per trarre profitto dalla cementificazione legalizzata di una vasta area: i soldi si troveranno nel programma di investimenti pubblici per il completamento delle infrastrutture e degli impianti necessari a risolvere (alla maniera di Berlusconi, ma non solo...) la "questione rifiuti".
Quanto agli impegni di ridurre a monte il carico dei rifiuti, di portare a compimento una integrale differenziata, di sostenere la creazione di filiere per il riciclaggio dei materiali recuperabili, di realizzare gli impianti di compostaggio, e i tanti altri obiettivi proclamati, ... tutto ciò non conterà più nulla di fronte al fiume di denaro che girerà intorno alla vendita delle aree, ed alla progettazione e realizzazione del termovalorizzatore!
E così il territorio di S. Maria C. V. corre davvero il rischio di perdere altri ettari del suo ormai esiguo patrimonio di spazio agricolo, preziosi ed insostituibili per l'equilibrio ambientale ed urbanistico locale e potenziale risorsa per la partecipazione del comune ad un nuovo ciclo economico fondato sulla green-economy.
E tutto ciò magari senza che la classe dirigente politica e professionale sammaritana si assuma la responsabilità di sottoporre a corretta verifica il bilancio economico-ambientale delle conseguenze che deriverebbero dall'attuazione di una previsione tanto nefasta quanto chiaramente sostenuta solo da interessi di parte che nulla hanno a che vedere con le esigenze di una intera comunità.

Ass. Terzo Millennio S. Maria Capua Vetere

email: terzomillennio.caserta@gmail.com
sito internet: www.terzomillennio.caserta.it


Nella foto: lavori di riattazione del portale seicentesco della Chiesa di Sant'Andrea Apostolo