lunedì 19 luglio 2010

LETTERA APERTA AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI S.MARIA C.V.


DISCARICHE DELLA CAMORRA, E’ STRAGE DI TUMORI

Ill.mo Sig. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di S.Maria C.V.-CE-,

abbiamo appreso, dalle pagine del quotidiano “Il mattino “ del 18/07/10, che Ella ha formulato, al Ministro dell’Interno, una proposta riguardante l’incidenza dei crimini ambientali sulla salute della popolazione. L’idea sarebbe quella di creare delle mappe di criticità ambientali con l’ausilio dell’Asl di Caserta e del corpo forestale dello Stato.
Di fronte a questa notizia a qualcuno di noi , appartenente alle Associazioni ecologiste presenti sul territorio provinciale è scappata l’esclamazione : Finalmente! Qualcuno ( tra le tante autorità preposte al controllo del territorio e alla repressione dei reati ambientali) si interessa della problematica, da tanti sollevata e relativa alla particolare incidenza delle patologie tumorali nella Provincia di Caserta della quale abbiamo scarse notizie. Più volte le Associazioni ambientaliste hanno lamentato la mancanza nel nostro territorio di un Registro tumori (nonostante la realtà a rischio da un punto di vista ambientale e le disposizioni adottate dalla Giunta Regionale – nella Seduta del 17 luglio 2007 - Deliberazione N. 1293). Sarebbe interessante conoscere i motivi della mancata attivazione da parte dell’ASL competente. Gradiremmo sapere, altresì, se e quando verrà istituito e fra quanto tempo potremo avere notizie sull’ incidenza e prevalenza delle varie patologie tumorali.
In assenza, si sarebbe potuto intanto cominciare dall’effettuazione di indagini mirate a fare luce sulla situazione attuale, attraverso i Medici di Base, il monitoraggio delle richieste di Invalidità e il numero di esenzioni ticket (PER PATOLOGIA TUMORALE) presentate agli Sportelli dell’ASL, l’analisi delle schede di dimissione ospedaliera (esiste un apposito ATLANTE) e tutte le altre fonti ritenute efficaci dagli epidemiologi . Di ciò, però, non abbiamo avuto notizia alcuna .Eppure questi accertamenti avrebbero permesso di individuare il numero reale di ammalati di tumore nel territorio provinciale , la tipologia prevalente e l’esatta localizzazione degli ammalati, (utile a rivelare eventuali concentrazioni in alcune zone e ad indagarne le cause al fine di rimuoverle.). Oggi, invece, ci troviamo a dover iniziare tutto daccapo senza il supporto di informazioni necessarie alle autorità, ma ancor più alla popolazione che si ritrova a dover subire gli effetti dei reati ambientali.
Quanti degli appartenenti alle Associazioni ambientaliste se ne sono andati in giro, in questi anni trascorsi, macchina fotografica in spalla, a riprendere le molteplici situazioni di abusi esistenti sul territorio provinciale e quante segnalazioni di discariche abusive sono pervenute ai solerti funzionari dello Stato incomodati dalle denunce loro pervenute e che, però, non hanno mai costituito un dossier per delimitare zone a rischio al fine di sorvegliarle?
Oggi( ma solo oggi) apprendiamo che viene costituito un centro di raccolta delle segnalazioni individuato negli Uffici della Procura della Repubblica di S.Maria C.V. Ad essa faremo riferimento nella speranza di ricevere risposte alle nostre paure.
Alle nostre Associazioni è stato, inoltre, riconosciuto un ruolo dalla Provincia nel complesso sistema dello smaltimento dei rifiuti . E’ stato creato, qualche anno fa, dall’Assessore preposto, un Coordinamento provinciale riunitosi poche volte e forse morto per scomparsa prematura e senza che nessuno ne abbia decretato il decesso.
Veniamo a conoscenza, dalle pagine del giornale citato, di “un patto di collaborazione” inteso ad individuare le cause dell’elevato numero di patologie tumorali in Provincia e il legame tra queste e le discariche abusive disseminate sul territorio. Tale patto tra Procura, Asl e Corpo forestale dello Stato dovrà essere formalizzato con la firma di un protocollo di intesa dal quale sono escluse le Associazioni di cittadini ( coloro che per anni hanno subìto) riconosciute dalla Provincia, ma non dalla Procura della Repubblica. Gli stessi “Medici per l’Ambiente” professionalmente competenti, da tempo sulle barricate ad evidenziare un fenomeno sotto gli occhi di tutti e di cui nessuno voleva saperne, non risultano invitati a siglare questo patto.
CIO’ STANTE CHIEDIAMO DI FAR PARTE A PIENO TITOLO
dell’Organismo che si va istituendo proprio come rappresentanti dei destinatari finali ed inconsapevoli della morte confezionata dalle cosche camorriste. Si potrebbe attingere dall’elenco delle Associazioni ambientaliste che hanno costituito, sotto l’egida della Provincia , il Coordinamento Provinciale. La partecipazione arricchirebbe di molteplici informazioni il Patto di collaborazione proposto e costituirebbe un passo avanti nella responsabilizzazione della popolazione in ordine alla denuncia dei reati ambientali.

Sicuri della Sua sensibilità sull’argomento
Porgiamo distinti Saluti.

Associazione “AbiTanti attivi” di S.Maria C.V.-CE- 18/07/10