Mentre gli americani spiano
i cittadini dei Paesi alleati mediante tecnologie futuristiche, noi in Italia, e precisamente
in Provincia di Caserta, non siamo in grado di sapere quanti ne siamo, se ci
siamo trasferiti o se siamo … morti
Mentre i quotidiani nazionali di oggi, ed ieri i Tg
nazionali, riportano con dovizia di particolari la presunta truffa dei medici della
Provincia di Caserta, sempre oggi si narra del Datagate, per cui gli USA hanno spiato circa 70 milioni
di telefonate dei francesi, che si sono “incazzati” non poco (ricordate la
canzone di Paolo Conte? “… e i francesi
che si incazzano e i giornali che svolazzano …”), mediante tecnologie
fantascientifiche (Prism, Boundeless informant della Nsa …), utilizzate per
raccogliere dati sui cittadini di tutto il mondo, ebbene da noi non siamo in
grado di sapere quanti ne siamo, dove abitiamo, da chi siamo assistiti,
talvolta se siamo … morti (ammessi gli scongiuri).
Questa storia sarebbe tristissima se non la
prendessimo un po’ alla leggera: vi pare che 400 medici siano tutti truffatori?
Badate bene, non lo dico per difendere la mia categoria, poiché a scavare in
tutti gli ambienti, un po’ di marcio lo si ritrova sempre. Ma la Guardia di
Finanza ha chiuso un’indagine prospettando un danno erariale di circa 1,5
milioni di euro. Allora la cosa è un tantino seria.
Vi spiego velocemente come funziona: i medici di famiglia
vengono pagati, per assistere i cittadini, mediante una quota procapite.
Ebbene, l’ASL per suo dovere istituzionale deve controllare l’anagrafe
assistiti: ogni mese manda al medico l’elenco dei cittadini nuovi iscritti,
trasferiti, revocati e deceduti. In questo modo aggiorna il database dei medici
di Famiglia. L’ASL secondo voi è puntuale e precisa a compiere questo suo
dovere? Voglio dire: il medico come fa a sapere se un suo assistito (ad esempio
giovane e che non frequenta spesso il proprio ambulatorio) si sia trasferito,
se non gli viene detto? Ancora: il medico di famiglia, in base a questo
criterio, può anche non sapere del decesso del proprio assistito. Sembrerà
strano, ma è possibile. Un mio assistito, cittadino ucraino di 28 anni, mai visto
allo studio, morì a Castelvolturno in un incidente stradale. Secondo voi, mi è
stato cancellato dall’anagrafe assistiti?
Ora la questione è molto, ma molto semplice: se i
medici vengono pagati (vi giuro, poco, molto poco … sono chiacchiere da bar i
megastipendi dei massimalisti …) per cittadini trasferiti o deceduti, di chi è
la colpa? Senza essere al solito vittimisti, per esempio ciò che è avvenuto
all’ASL di Caserta sarebbe stato impensabile in un’ASL Toscana o Emiliana: i dati delle anagrafi comunali e sanitarie
vengono messe online, ed i medici sono a conoscenza in tempo reale dei dati
anagrafici dei propri assistiti. Tra qualche giorno vedrete che i 400 medici
non c’entrano nulla, anzi da alcune settimane sono alle prese con l’invio della
ricetta elettronica, che per alcuni colleghi si sta rivelando un vero
rompicapo.
I medici di Medicina Generale, di Continuità
Assistenziale, il 118 … ogni giorno sono in prima linea a combattere insieme al
cittadino-ammalato la battaglia contro la malattia e contro la burocrazia. I
responsabili delle anagrafi dei Comuni e dell’ASL se ne andassero a farsi
fottere (con rispetto parlando).
S. Maria C.V., 22/10/2013
Antonio Merola