martedì 22 ottobre 2013

Sbatti i mostri (medici) in prima pagina: la presunta truffa dei 400 medici casertani e la vera arretratezza delle anagrafi comunali e quelle dell’ASL Caserta



Mentre gli americani spiano i cittadini dei Paesi alleati mediante tecnologie futuristiche, noi in Italia, e precisamente in Provincia di Caserta, non siamo in grado di sapere quanti ne siamo, se ci siamo trasferiti o se siamo … morti 


Mentre i quotidiani nazionali di oggi, ed ieri i Tg nazionali, riportano con dovizia di particolari la presunta truffa dei medici della Provincia di Caserta, sempre oggi si narra del Datagate,  per cui gli USA hanno spiato circa 70 milioni di telefonate dei francesi, che si sono “incazzati” non poco (ricordate la canzone di Paolo Conte? “… e i francesi che si incazzano e i giornali che svolazzano …”), mediante tecnologie fantascientifiche (Prism, Boundeless informant della Nsa …), utilizzate per raccogliere dati sui cittadini di tutto il mondo, ebbene da noi non siamo in grado di sapere quanti ne siamo, dove abitiamo, da chi siamo assistiti, talvolta se siamo … morti (ammessi gli scongiuri).

Questa storia sarebbe tristissima se non la prendessimo un po’ alla leggera: vi pare che 400 medici siano tutti truffatori? Badate bene, non lo dico per difendere la mia categoria, poiché a scavare in tutti gli ambienti, un po’ di marcio lo si ritrova sempre. Ma la Guardia di Finanza ha chiuso un’indagine prospettando un danno erariale di circa 1,5 milioni di euro. Allora la cosa è un tantino seria.
Vi spiego velocemente come funziona: i medici di famiglia vengono pagati, per assistere i cittadini, mediante una quota procapite. Ebbene, l’ASL per suo dovere istituzionale deve controllare l’anagrafe assistiti: ogni mese manda al medico l’elenco dei cittadini nuovi iscritti, trasferiti, revocati e deceduti. In questo modo aggiorna il database dei medici di Famiglia. L’ASL secondo voi è puntuale e precisa a compiere questo suo dovere? Voglio dire: il medico come fa a sapere se un suo assistito (ad esempio giovane e che non frequenta spesso il proprio ambulatorio) si sia trasferito, se non gli viene detto? Ancora: il medico di famiglia, in base a questo criterio, può anche non sapere del decesso del proprio assistito. Sembrerà strano, ma è possibile. Un mio assistito, cittadino ucraino di 28 anni, mai visto allo studio, morì a Castelvolturno in un incidente stradale. Secondo voi, mi è stato cancellato dall’anagrafe assistiti?
Ora la questione è molto, ma molto semplice: se i medici vengono pagati (vi giuro, poco, molto poco … sono chiacchiere da bar i megastipendi dei massimalisti …) per cittadini trasferiti o deceduti, di chi è la colpa? Senza essere al solito vittimisti, per esempio ciò che è avvenuto all’ASL di Caserta sarebbe stato impensabile in un’ASL Toscana o Emiliana:  i dati delle anagrafi comunali e sanitarie vengono messe online, ed i medici sono a conoscenza in tempo reale dei dati anagrafici dei propri assistiti. Tra qualche giorno vedrete che i 400 medici non c’entrano nulla, anzi da alcune settimane sono alle prese con l’invio della ricetta elettronica, che per alcuni colleghi si sta rivelando un vero rompicapo.
I medici di Medicina Generale, di Continuità Assistenziale, il 118 … ogni giorno sono in prima linea a combattere insieme al cittadino-ammalato la battaglia contro la malattia e contro la burocrazia. I responsabili delle anagrafi dei Comuni e dell’ASL se ne andassero a farsi fottere (con rispetto parlando).

S. Maria C.V., 22/10/2013
                                                                                                                         Antonio Merola