Egregio dott.
Antonio Galdo,
nel
Suo articolo di ieri sulla prima pagina del Mattino, “medici di famiglia, la rendita intoccabile”, da attento lettore e
abbonato, nonché Medico di Famiglia (si dice anche Medico di Medicina Generale,
Assistenza Primaria o Medico di Base), vorrei rappresentarLe almeno due
imprecisioni riscontrate nel suo commento.
I
medici di Famiglia non hanno tutti 1500 pazienti (già questo sgombrerebbe il
campo da un’altra imprecisione, cioè, come Lei afferma, “ … attività professionale protetta, non esiste
concorrenza, poco impegnativa e ben retribuita ..”).
Infatti,
se Lei avesse consultato gli ultimi dati ISTAT disponibili (2010), si sarebbe
reso conto molto facilmente che, a fronte della “possibilità” di avere 1500
assistiti, con un rapporto ottimale 1 a 1000, mediamente i 45.878 medici di
famiglia d’Italia hanno in carico 1.147 assistiti per singolo medico. Non
vorrei citare la statistica dei “polli di Trilussa”, ma se vi sono dei medici
con 1500 assistiti, almeno la metà di essi ne assiste un numero nettamente
inferiore, cioè 1.147 in media.
Ora,
seguendo il Suo ragionamento, un medico “massimalista” guadagna, come Lei
scrive, circa “ … 5-6mila euro …” al
mese, per comodità, diciamo mediamente 5.500 euro mensili. Primo falso: ai 5.500 euro bisogna sottrarre il 23% (la
differenza tra il massimale e la media di TUTTI i medici); quindi abbiamo,
sempre secondo il suo ragionamento, una media di stipendio di 4.235 euro al
mese. A questa cifra bisogna sottrarre mediamente la maggiore aliquota IRPEF,
nel mio caso, circa 5.000 euro all’anno. E siamo a 3818,4 euro al mese. A tale somma vanno sottratte le spese
obbligatorie di studio: affitto, telefono e collegamento internet (obbligatori,
a pena decadenza dalla convenzione), rifiuti solidi urbani, contratto annuale
per rifiuti speciali, energia elettrica e riscaldamento, eventuale
collaboratore di studio (a fronte di soli 300 euro di contributi da parte
dell’ASL), computer, stampanti, toner, automobile per le visite domiciliari,
assicurazione obbligatoria, quota A dell’ENPAM … Da sottolineare che il medico
di famiglia non ha diritto ala tredicesima, al trattamento di fine rapporto, alle
ferie e alla malattia (il medico deve pagare un sostituto quando si assenta). Quanto
fa? Non saprei, ma lo stipendio non assomiglia per niente al Suo!!
Io
sono tra i “fortunati”: vinsi la “zona carente” (così si dice quando si diventa
medici di famiglia) abbastanza precocemente, all’età di 40 anni (ora ne ho 51).
Ebbene, vorrei inviarle la mia busta paga, ma mi vergogno … Ed allora, per
documentarle quanto Le vado dicendo, Le allego il calcolo della mia pensione
redatto dall’EMPAM. Brevemente: all’età di 68 anni e sei mesi, avrò una
pensione annua lorda di euro 14.980,50 (la
quota A trattasi di 2-300 euro al mese); se volessi avere una pensione annua
lorda di euro 31.312,06, dovrei pagare un “allineamento” di euro 149.171,65 (sì,
ha letto bene, centoquarantanovemila …), ma da pagarsi con comode rate e con un
basso interesse …
Passiamo
al secondo falso: l’ingorgo
del Pronto soccorso del Cardarelli che Lei ascrive allo scarso lavoro dei
medici di famiglia.
Brevemente:
a poche decine di metri da Cardarelli (la famosa zona Ospedaliera), ci sono i
seguenti nosocomi (forse qualcuno mi sfugge):
1.
Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II: 1000 posti letto per
ricoveri ordinari, 200 posti letto per day hospital (totale di impiegati, tra
medici, infermieri, tecnici, ausiliari e amministrativi è di circa 3400 unità).
Non Pronto Soccorso;
2.
Ospedale di eccellenza “Cotugno”: 248 posti letto, non
Pronto soccorso;
3.
Ospedale di eccellenza “Monaldi”: 158 posti letto, non Pronto soccorso;
4.
Ospedale di eccellenza “Pascale”: 230 posti letto, non Pronto soccorso.
Il “Cardarelli”, la più grande azienda
ospedaliera dell’Italia Meridionale, offre la maggioranza delle risposte
specialistiche agli utenti napoletani, nazionali ed internazionali (ho visto
degli americani ricoverati nel reparto di chirurgia toracica: gli americani
privi di copertura assicurativa preferiscono spendere di aereo per venire a
Napoli, per poi ricoverarsi, tramite il P.S., nei reparti ultraspecialistici
del Cardarelli). L’ingolfamento del P.S. del Cardarelli è colpa dei medici di
Famiglia? Si è fatto il conto dei codici bianchi? Quanti tickets sono stati
pagati per i codici bianchi? Lei, dott. Galdo, ha chiesto alla Direzione
Sanitaria/Amministrativa del Cardarelli quanti codici bianchi (di competenza
della medicina territoriale) vengono evasi dal Pronto soccorso del Cardarelli?
Se tali codici bianchi, di euro 50 cadauno, vengono pagati dagli utenti?
Ora,
io non riesco ad abbassarmi a discutere con Lei con ragionamenti da bar dello
sport (si rende conto che Lei cita ancora Albero Sordi nel “medico della mutua”,
film di 50 anni fa?), ma le sciocchezze che ha scritto sono veramente esilaranti,
se non fossero proditorie. Sono sciocchezze che rasentano le calunnie: colpire
a caso, nel mucchio, a chi “coglio coglio”: ha litigato con il Suo medico di
Famiglia?
Il
suo “articolo” ricalca in maniera pedissequa la posizione del Movimento 5
Stelle (cfr. : https://www.youtube.com/watch?v=awLUpuOfEto): il populismo di
Beppe Grillo lascia il tempo che trova, mi fa specie che un glorioso giornale
come il “Mattino” si sia accodato al più becero dei qualunquismi.
Non
mi venga a dire che difendo la casta: mio padre era un emigrante, d’estate
lavoravo la terra e d’inverno studiavo. Vi sono grandi criticità nella medicina
territoriale, quando vuole ne possiamo parlare. In questi giorni si sta
discutendo a Roma, con la SISAC, del rinnovo del contratto e di tutta la
rifondazione della medicina generale (sulla scorta della Legge Balduzzi …).
Ecco un’altra falsità che Lei ha scritto: è falso che “ … il corporativismo della categoria …” stia bloccando la “… rivoluzione organizzativa …”. Si sta
discutendo delle AFT (s'informi!!) e dell’h/24, ma (le dò una notizia) ad
“isorisorse”, come si dice oggi con un brutto neologismo!! Più semplicemente,
si vogliono organizzare le nozze con i fichi secchi!!
Non
comprendo perche è abbia sparato così a freddo sulla classe medica: sta
corteggiando Beppe Grillo? Il giornale su cui scrive diventerà un megafono del
grillismo? Mah …!
Santa
Maria Capua Vetere (Ce), 26/09/2014
Antonio Merola
Email: antoniomerola@libero.it