La Giunta Provinciale ha approvato , in tempi non remoti, un’importante delibera sfuggita , forse all’attenzione dell’opinione pubblica, che consente la preparazione della gara d’appalto per la realizzazione, presso la discarica “Maruzzella 3” di San Tammaro, dell’impianto di raccolta ed utilizzo energetico del biogas e di quello di trattamento del percolato.
Con il termine percolato da discarica, si intende il “liquido che si origina dall’infiltrazione di acque nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi” (art. 2 D.Lgs. 36/2003). Dunque è possibile affermare che il percolato altro non è che un rifiuto derivato dai rifiuti stessi. Il suo trattamento non potrà non influire sensibilmente sulla qualità delle acque di scarico finali dell’impianto, immesse in corsi d’acqua superficiali.
Le centrali a biogas, invece, sfruttano le emissioni di metano prodotte dalla fermentazione dei rifiuti producendo un composto di metano e di anidride carbonica . Molti studiosi, interpellati su questi ultimi impianti, sostengono che i loro rilasci in atmosfera , oltre ad ostacolare il risanamento dell’area e a rappresentare un aspetto preoccupante sia per i gestori del sito e sia per la popolazione che abita nei dintorni, costituiscono una seria minaccia per la falda idrica e per la stessa atmosfera . Tra l’altro il metano, presente solitamente nel biogas in una concentrazione variabile tra il 45% ed il 60%, contribuisce enormemente alla generazione complessiva dell’effetto-serra.
Non lasciamoci fuorviare da soluzioni falsamente ecologiche proposte oggi dal mercato. Recenti studi scientifici hanno dimostrato che soltanto una parte del biogas prodotto (l’ipocrisia del suffisso “bio” è lampante a chi la voglia leggere) verrebbe trattenuta dagli impianti , la rimanente parte verrebbe dispersa in atmosfera.
Sembra dunque che la scelta definitiva sia ormai stata fatta per la felicità dei tanti privati che, sulla morte dei cittadini, realizzano lauti guadagni. Si proseguirà imperterriti nel disastro ambientale finora prodotto con il conferimento indiscriminato, in discariche sempre più grandi, di rifiuti indifferenziati,, la mancanza di volontà di realizzare impianti di compostaggio anche semplici, la permanenza dei sistemi di trito vagliatura come pre-trattamento “proforma” con l’ invariato conferimento del tal quale ora triturato ed, infine, la costruzione degli inceneritori.
La conferma di questo disegno proviene dalle dichiarazioni rese dal Procuratore di S. Maria C.V. dr. Corrado Lembo, alla Commissione Regionale Speciale sulle ecomafie e sulle bonifiche ambientali: “da un vero e proprio pedinamento dei sacchetti di rifiuti , effettuato in alcuni Comuni del Casertano, si è evidenziata una raccolta differenziata finta” che mette in risalto “un interesse alla raccolta indifferenziata” ( il Mattino di Martedì 30/11/10)
MA CIO’ CHE INTERESSA DI PIU’ RISPETTO ALLA NOCIVITA’ O MENO DEI VARI SISTEMI DI SMALTIMENTO E’ LA TRASFORMAZIONE CHE POTREBBE SUBIRE IL TERRITORIO CITTADINO .
Con la discarica Maruzzella situata a San Tammaro ( a pochi metri dalla nostra periferia) in continuo sviluppo e gli impianti di raccolta ed utilizzo energetico del biogas e di trattamento del percolato in via di allestimento, ci sarà bisogno necessariamente di un digestore anaerobico. Dove potrà essere ubicato se non a poca distanza dalla discarica? Non sarà ,stata prevista, per caso, anche la trasformazione all’uopo dello STIR?
In questo caso la nostra città sarà il ricettacolo di tutta la spazzatura della Provincia di Caserta , diverrà, cioè, il Polo dello smaltimento provinciale.
Che bella prospettiva.
La strada obbligata e unica per i cittadini è quella di opporsi ai programmi di morte adottati in maniera bipartisan dalla politica. L’alternativa sarebbe quella di “fujresenne”.
Gerardo D’Amore 30/11/10
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