giovedì 18 novembre 2010

MEGLIO DIFFERENZIATI CHE MORTI

Gerardo D'Amore

L’emergenza rifiuti  di questi ultimi giorni è specchio e causa principale della profonda crisi in cui versa la nostra Regione. La spazzatura non è di destra e/o di sinistra , si accumula e alimenta nelle viscere della politica è giusto, quindi, che i suoi rappresentanti ricerchino l’unità, certificata, peraltro, dalla fallimentare gestione privatistica dei rifiuti ordinari e dallo smaltimento abusivo di quelli tossici che ha causato l’avvelenamento del suolo e delle acque e realizzato una cointeressenza  tra organizzazioni criminali, classe politica, apparati istituzionali e gruppi imprenditoriali (locali e nazionali). D’altronde questo sistema politico-affaristico nel suo complesso, è stato capace solo, utilizzando le logiche emergenziali, di violare sistematicamente lo stato di diritto e di eludere ogni forma di partecipazione e controllo. Le resistenze civili praticate in questi anni da comitati, associazioni e movimenti hanno individuato ragioni e responsabilità di questo processo.
Oggi , pare che i politici tutti intonino , per risolvere l’emergenza, il nuovo inno del “volemoce bene e chi ha dato ha dato , chi ha avuto ha avuto” . Ma dov’erano quando a S.Maria C.V. in data 13/06/08  alcune associazioni di cittadini presentarono nr. 3 proposte di delibere popolari su temi come “Raccolta differenziata” e “accertamenti sanitari/ ambientali”. E soprattutto che ne fu di quelle proposte boicottate da destra e da sinistra?  
Nel clima idilliaco e soporifero dell’ultimo Consiglio Comunale del 15/11/10 si sono sentiti  dotti Consiglieri che hanno invocato ( con la sinistra in prima linea) l’entrata in funzione di termovalorizzatori nelle nostre zone  ritenendoli non inquinanti. Evidentemente non si è avuto il tempo di riflettere su una verità molto semplice: “tutto ciò che brucia emette fumo”. E’ una constatazione che non ha bisogno dell’avallo di Galileo Galilei. Il Sindaco, poi, di concerto con l’Assessore all’Ambiente, ha dispensato serafiche assicurazioni sui rifiuti provenienti da Napoli e diretti allo STIR, salvo essere smentito pubblicamente dai fatti ( Striscia la notizia).      
-Negli Stati Uniti i termovalorizzatori sono considerati i maggiori produttori di furani e diossina ( inquinanti organici persistenti) tanto da essere stati proibiti dal lontano 1995 perché  sprigionano nell’aria una quantità di molecole altamente tossiche con conseguenze esiziali per le persone(vari tipi di cancro, effetti sul cervello e sull'apparato immunitario e sessuale, ma soprattutto sui feti nel ventre materno). Ogni valutazioni di rischio per la salute, determinato dalla combustione, non può prescindere  dalla quantità di diossina ( concentrata nel latte, nella carne e nel pesce) emessa, bruciando ad alte temperature il “tal quale”, durante tutto l’arco di vita degli inceneritori, che ci si propone di costruire sul territorio Regionale (quanti saranno?).
-La Convenzione di Stoccolma del maggio 2001, a cui hanno aderito 91 paesi, auspica il bando totale dell'incenerimento dei rifiuti  . I limiti imposti dalla CEE sulle emissioni di diossine (0,1 nanogrammi per metro cubo), non sono sinonimo di sicurezza come si vuol far credere, ma solo di minor rischio sanitario; tali valori corrispondono semplicemente alle concentrazioni medie ottenibili applicando le migliori tecniche presenti sul mercato.
Le Associazioni ambientaliste sono chiamate solo ora e di fronte ad un’immane catastrofe, a collaborare, a sedersi allo stesso tavolo dei fans di questi impianti i quali hanno bisogno, invece, di trovare solo comunità di persone che non sappiano riconoscere il pericolo da essi rappresentato e che trascurino un aspetto fondamentale: nessuno sa come smaltire le tonnellate di ceneri prodotte dai c.d. termovalorizzatori.
Il prof. Connett, laureato in scienze naturali alle università di Cambridge e Dartmounth e uno dei massimi esperti mondiali del trattamento dei rifiuti , per quindici anni docente di chimica presso la St. Lawrence University di New York, ha dichiarato: "L'inceneritore è la soluzione sbagliata da parte di ingegneri che pensano con la parte sbagliata del corpo, la soluzione del problema rifiuti è una soltanto: smettere di produrli ". Ha portato come esempio una vasca dalla quale fuoriesce dell'acqua perché ormai troppo piena. Il marito arriva a casa e tenta di risolvere la questione con un bicchiere, poi con un secchio e, infine, con una conca, ma l'acqua continua a fuoriuscire. Arriva la moglie e "semplicemente" chiude il rubinetto.
Ha soggiunto, inoltre, : "se con gli inceneritori da tre tonnellate di rifiuti se ne ottiene una di cenere, con la soluzione rifiuti zero, dalla stessa quantità si otterrà una tonnellata di materiale riciclabile, una di compost e soprattutto una di educazione per tutti",
Non ci stancheremo di ripeterlo : la popolazione, per contribuire a questa soluzione zero, deve praticare la differenziata, il compostaggio del rifiuto umido, il riciclaggio e dividere i materiali residui portandoli nelle aree adeguate.
Le ordinanze del dimissionario governo Prodi, relative all’estensione dei contributi CIP 6 (certificati verdi) agli inceneritori campani ed alla possibilità di bruciare le balle non a norma nel termodistruttore di Acerra-la decisione commissariale di affidare alla FIBE il completamento dell’impianto acerrano - la gestione dei siti di discarica da parte del subentrante Governo Berlusconi, con scelte del tutto inadeguate dal punto di vista idrogeologico ed ambientale e conseguite tramite occupazioni militari e cariche violente contro le popolazioni che si sono opposte- la mancanza di un serio piano di bonifiche e messa in sicurezza del territorio e  di una legge sui reati ambientali- delineano la volontà della politica, di arrivare ad una “soluzione finale” tale da  annichilire la dialettica democratica.
 LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE HANNO GIA’ DATO, E DA ANNI, IL LORO CONTRIBUTO RIMASTO PUTROPPO INASCOLTATO E NON HANNO NESSUNA VOGLIA DI ASSURGERE AL RUOLO DI CORRESPONSABILI DEI DISASTRI AMBIENTALI PRODOTTI DALLA POLITICA.

LE LORO PROPOSTE SONO DA SEMPRE LE SEGUENTI:
1.     Eliminazione degli impianti di incenerimento o “termovalorizzazione” dal novero di quelli che possono accedere al contributo statale CIP6, orribile formulazione che indica tutti i pubblici denari destinati al finanziamento di progetti energetici “poco rinnovabili“, ma assimilati alle “vere fonti energetiche rinnovabili“( sole, vento, biomasse, sottosuolo).I finanziamenti devono essere legati all’effettivo avvio della Raccolta differenziata e riciclaggio dei materiali ottenuti (con particolare riguardo all'organico  riciclabile almeno per il 70/80 %, ) fatta porta-a-porta , con una responsabilizzazione diretta non solo di ogni singolo utente, ma soprattutto degli addetti che vanno continuamente formati e maggiori risorse: infinitamente meno, comunque, di quelle che sono state sprecate in anni di gestioni scellerate.
2.     Istituzione nella nostra Provincia del Registro dei tumori.
3.     distribuzione ai grandi condomini di compostiere domestiche.
Commissari straordinario, Governatori Regionali , Presidenti di Province, Sindaci e Prefetture, hanno i poteri per anticipare l’indirizzo che si sta facendo spazio nelle politiche ambientali dell’Unione Europea e che potrebbe essere adottato in una situazione dì emergenza come la nostra:
4.     per i prodotti da banco e per la frutta e verdura, confezionata su ingombranti quanto inutili vassoietti, la soluzione potrebbe essere quella di usare obbligatoriamente sacchetti più leggeri e riciclabili;
5.     per molti prodotti igienici e sanitari occorre imporre confezioni ridotte al minimo, già in commercio; oppure lo “spacchettamento” del prodotto alle casse;
6.     per i beni durevoli, il ritiro dell’imballaggio alla consegna. Gli esercizi commerciali e i loro fornitori dovranno attivare, con il concorso delle rispettive associa­zioni e delle Camere di commer­cio, canali di invio degli imballaggi recuperati direttamente agli im­pianti di trattamento o di imbottigliamento, senza gravare sulla raccolta dei rifiuti domestici (è la co­siddetta “logistica di ritorno “) ;
7.   per tutti i liquidi alimentari (compresa l’acqua minerale, di cui in Italia c’è un consumo smodato per l’inidoneità degli acquedotti) la vendita va limitata a quelli in contenitori a rendere, come avviene in molti Paesi Europei;
8.     altri prodotti usa e getta possono essere disincentivati con imposte addizionali ad hoc (un anticipo sugli oneri di smaltimento) o sovvenzionando i prodotti alternativi riusabili. . “AbiTanti attivi” di S.Maria C.V.18/11/10