Gli ex impianti di CDR da Impianti capaci di produrre Combustibile Derivato da Rifiuti sono stati
finalmente declassati a Impianti in grado di trotovagliare ed imballare il rifiuto tritovagliato.
SI tratta di un declassamento più che dovuto a giudicare le notevoli mancanze relative alla qualità del CDR prodotto che a vista d’occhio e di naso era possibile avvertire fin dall’inizio…e soprattutto fin da quando i quantitativ di “sacchetti indifferenziati” immessi all’interno del CDR sono stati aumentati fino anche a raddoppiare le 1200 t/anno previste da progetto.
Sostanzialmente il CDR prodotto si poteva utilizzare come combustibile in un termovalorizzatore se e solo se :
1) Ridotti fossero stati i quantitativi di organico/umido al suo interno
2) Ridotto o ridottissimo fosse stato il tenore di plastiche
Nella combustione in un termovalorizzatore, la presenza nel CDR di frazioni di organico, anche
minime, influisce negativamente sulla combustione stessa aumentando l’umidità del CDR facendolo diventare molto meno energetico e quindi bisognoso di quantitativi di combustibile fossile in ingresso alla caldaia superiori con aggravio notevole di spese per l’acquisto del metano o altro combustibile fossile : il CDR diventa così un combustibile per niente combustibile. La presenza di plastiche in quantitativi elevati, se da un lato aumenta il potere calorifico del CDR, dall’altro è la causa preponderante della formazione di diossine nei fumi di combustione. Dalle fotografie che allego potrete vedere quanto sia tanto preponderante quanto dannosa la presenza di organico nel CDR : si notano infatti alcune foto in cui si apprezza la formazione di rivoli cospicui di sostanze liquide (percolati) nei cumuli in via di stabilizzazione (F.O.S.) e anche altre foto
in cui si vede come tale organico arrivi anche alla fase di “impacchettamento finale” in quanto le “eco balle” energetiche sono dotate di “fori” dovuti allo scoppiettio interno all’ecoballa delle piccole frazioni di metano formatesi in assenza di ossigeno nell’ecoballa per digestione anaerobica dell’organico del rifiuto che non riesce ad essere “smaltito” dall’impianto durante la fase di stabilizzazione intermedia tra l’apertura dei sacchetti e l’incellofanatura finale del CDR.
Se si fossero fatte le raccolte differenziate, probabilmente le eco balle di CDR avrebbero avuto ridotti quantitativi di sostanze organiche avviate ai digestori anaerobici, di sostanze verdi e falciature, avviate a compostaggio e di plastiche avviate al riciclaggio e alla produzione di prodotti riciclati che i
comuni hanno l’obbligo di acquistare per Legge. S.Maria C.V. prende profumate quote di ristoro dai quantitativi di rifiuti trattati dallo STIR e maggiori sono i quantitativi di sostanze portati a S.Maria e maggiori sono le quote di ristoro spettanti al
comune di S.Maria…circa 10 €/kg. S.Maria C.V. come tutti i comuni di Caserta e Napoli, non ha interresse ha riciclare i materiali eventualmente prodotti dalla raccolta differenziata (…sulla carta dei manifesti pubblicitari spinta fino al 55 %). S.Maria C.V. sta continuando a produrre rifiuti indifferenziati “ a valle” della raccolta differenziata perché si sarebbero dovute abbassare le tariffe TARSU dal 2008 fino al 2010 perché i materiali sarebbero dovuti andare alle piattaforme CONAI per essere rivenduti e i proventi rigirati sulla riduzione delle tariffe dei rifiuti…che restano e resteranno le più alte di Europa…il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente ci facciano vedere i contratti stipulati con le piattaforme di riciclaggio dei materiali …e quanto si ricava dalla vendita del materiale differenziato e poi riciclato.
Il declassamento dell’impianto CDR a STIR è un atto formale che assicura anche un altro fatto
importante a chi ha interesse a “bruciarie” tutto a qualunque costo, a qualunque temperatura, a qualunque contenuto di umidità e a qualunque tenore di diossine : non è neanche più necessario avviare la stabilizzazione organica dei rifiuti ma basta effettuare solo
una trito vagliatura e impacchettamento : quindi l’organico sembrerebbe addirittura cosa gradita ….e infatti è così !
il Legislatore Nazionale, infatti, oltre a rimuovere Sindaci che differenziano e riciclano come Vincenzo Cenname, apprezza di fatto chi dichiara di differenziare ma l’obiettivo non è il riciclaggio dei materiali differenziati. Mi spiego meglio :
Riprendendo e stravolgendo una recente direttiva Europea, l’Italia sta riconoscendo i certificati verdi agli inceneritori soltanto se essi bruceranno :
1) Rifiuti derivati a valle delle raccolte differenziante;
2) Rifiuti che contengano organico; L’Europa, infatti, ha emanato la Direttiva che introduce la possibilità di dover riconoscere incentivi solo a produzioni energetiche fatte da frazioni rinnovabili dei rifiuti quale è l’organico, ma non ha mai affermato che l’organico umido si debba bruciare….anzi! L’interpretazione della direttiva europea è ovviamente tanto tendenziosa quanto dannosa e provocherà anche procedure di infrazione oltre che nefandezze di ogni sorta nei nostri territori e in tutti quelli in cui le raccolte differenziate non sono seguite da adeguate pratiche di riciclaggio e in cui stanno sorgendo inceneritori/termovalorizzatori.
L’organico può produrre energia soltanto se avviato alle filiere di digestione anaerobica con
produzione di biogas (metano) da bruciare in cogeneratori ad alto rendimento in grado di produrre senza immissione di combustibile fossile, energia elettrica e termica queste si incentivabili senza danno per l’ambiente e in ottemperanza alle direttive europee.
S.Maria C.V. è una cellula piccolissima di un sistema marcio ed è stata sempre guidata da sindaci ed assessori impreparati e totalmente sprovvisti di qualunque tipo di capacità organizzativa di cicli virtuosi in campo ambientale.
S.Maria C.V. è Gomorra.
Ing. Francesco Girardi
studio_girardi@libero.it
Il Servizio di "Striscia la Notizia" di Lunedì 15 Novembre 2010 sul CDR a Sant'Andrea: